sabato 5 giugno 2021
L'artista legge la Divina Commedia al Modena Buk Festival, poi dal 10 giugno torna su Canale 5 a condurre speciali su Torino, Assisi e Padre Pio. E il 4 novembre una docufiction sul Milite Ignoto
L'attore marchigiano Cesare Bocci

L'attore marchigiano Cesare Bocci

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«Il 2 di giugno ero veramente emozionato, è stato un onore condurre le celebrazioni della Festa della Repubblica dal Quirinale». L’attore Cesare Bocci sta raccogliendo i frutti di una lunga carriera, che non si riduce solo al popolare Mimì Augello di Montalbano, «anche se è normale che dopo 22 anni la gente mi riconosca per questo» aggiunge sorridendo. L’attore marchigiano dà appuntamento al pubblico domani alle 18.30, nella chiesa di Sant’Agostino a Modena nel segno di Dante nell’ambito del "Modena Buk Festival".

In scena con lui l’attrice Daniela Scarlatti: le loro voci – nei ruoli, rispettivamente, di Dante e di Virgilio/Beatrice – si intrecceranno con l’esecuzione di brani musicali ispirati alle pagine del poema dantesco, musiche di compositori del panorama musicale degli ultimi due secoli che guideranno lo spettatore, grazie all’Orchestra Scarlatti, dalle profondità degli inferi verso l’ascesa al Paradiso. Dal wagneriano «Tristan und Isolde, passando per lo Schicchi pucciniano e il verismo di Zandonai, fino a vere e proprie chicche come le arie da camera di Castelnuovo Tedesco e Donizetti tratte da scene del Purgatorio e Inferno. Le interpretazioni musicali sono affidate al soprano Roxana Herrera Diaz e al basso-baritono Lorenzo Barbieri, al pianoforte Federica Cipolli. Concluderà la serata la prima esecuzione assoluta di Ascendo, brano inedito del compositore modenese Stefano Seghedoni.

«Non è la prima volta che leggo Dante – ci racconta Bocci –. Con l’Università di Camerino abbiamo proposto una serie di letture dedicate alle scienze della Divina Commedia dalla geologia all’astrologia, all’arte, alla storia. In Dante trovi tutto. Lo avevo già affrontato nello spettacolo Parole d’amore in cui recitavo poesie e lettere d’amore dal 1200 al 2000. Qui proporremo estratti da tutte e tre le cantiche». Ai tempi della scuola il rapporto col Sommo Poeta non erano semplici per il giovane Cesare: «Quand’ero studente purtroppo consideravo Dante come un peso, invece oggi ogni volta che affronto Dante mi stupisco di quanto in realtà semplice sia, se uno riesce a trovare la chiave di lettura. Da studente non capivamo nulla perché i professori insistevano troppo sull’insegnamento delle terzine, mentre invece bisogna andare sul racconto, sulle emozioni».

Quali sono i punti preferiti di Cesare Bocci della Commedia? «Ammiro lo stupore di quest’uomo che incontra la storia davanti a sé, i grandi artisti, i santi e i peccatori, i pentiti e i traditori in una specie di fantasy – spiega –. Il mio episodio preferito è quello di Paolo e Francesca, è meraviglioso per la sua dolcezza. E poi la riflessione sulla Trinità nel Paradiso è bellissima: è un pochino più difficile, è più spirituale, esprime il mistero della fede che mi tocca personalmente». Anche per l’attore è il momento della ripartenza e dovrebbe riportare in scena Pesce d’aprile tratto dal libro scritto con la moglie Daniela sulla nuova vita della coppia dopo l’ictus di lei superato con la forza dell’amore. «Ho anche due altre opzioni – svela l’artista –. Un testo mai messo in scena che parte dai Mondiali dell’82 per parlare dell’Italia che era sino a quello che stiamo vivendo. Oppure L’ultimo nastro di Krapp di Beckett».

Bocci sta girando inoltre la seconda serie della fiction Imma Tataranni mentre a luglio girerà una docufiction basata su una sua idea che ripercorre la storia del Milite ignoto e che verrà trasmessa in Rai il prossimo 4 novembre. «Una storia commovente che ho approfondito dopo che un mio amico mi ha raccontato di essere il pronipote del macchinista del treno che portò le spoglie del Milite Ignoto da Aquileia a Roma nel 1920 – spiega l’attore –. Racconteremo la proposta di legge, l’istituzione di una commissione di militari per scegliere 11 salme non riconosciute, la commissione di madri fra cui venne scelta Maria Bergamas, interpretata da Sonia Bergamasco mentre io sarò il ministro della Guerra Gasparotto».

Infine dal 10 giugno riparte su Canale 5 la serie, ideata da Cesare Bocci e Giuseppe Feyles, Viaggio nella grande bellezza: in onda puntate speciali su Torino, Assisi e Orvieto. In arrivo in estate anche la storia di Padre Pio, con un’intervista di Bocci al cardinale Angelo Comastri, e poi puntate sulle grandi dinastie reali e sui grandi amori della storia. «È un progetto a cui tengo molto, che cera di portare la cultura e l’arte al pubblico in modo comprensibile e accattivante» aggiunge. Non può infine mancare la domanda di rito. Ma siamo proprio sicuri che la saga televisiva del Commissario Montalbano finisce qui? «Io Montalbano qualche volta me lo riguardo, perché ci sono delle puntate che nemmeno mi ricordo più. In realtà di Camilleri ci sarebbero altri due romanzi, Il cuoco di Alcion e Riccardino. Ma il mio personaggio c’è solo nel primo, perché nel secondo è andato in vacanza – sorride l’attore –. Comunque non si sa mai...».

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