mercoledì 4 maggio 2022
Il giurista e filosofo è morto la notte scorsa; ha segnato la bioetica, ponendone le basi concettuali di riferimento. La Cei: fede vissuta e pensata con autenticità
Francesco D'Agostino

Francesco D'Agostino - Siciliani

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Il giurista e filosofo Francesco D'Agostino è morto nella notte scorsa a Roma, città nella quale era nato il 9 febbraio 1946. Firma nota ai lettori di "Avvenire", D'Agostino interveniva frequentemente non solo su temi bioetici ma con riflessioni a tutto campo: proprio oggi è stato pubblicato il suo ultimo editoriale, con il titolo "Meglio andare alle radici del consenso per Putin".

Ordinario dal 1980, dopo aver insegnato nelle Università di Lecce, Urbino e Catania dal 1990 è stato professore di Filosofia del diritto e di Teoria generale del diritto presso l'Università degli studi di Roma Tor Vergata, in cui ha diretto il Dipartimento di "Storia e Teoria del Diritto"; ha Insegnato anche alla LUMSA e alla Pontificia Università Lateranense. Era presidente onorario del Comitato nazionale per la bioetica, di cui è stato membro fondatore e presidente negli anni 1995-1998 e 2001-2006; ricopriva inoltre la carica di presidente dell'Unione Giuristi Cattolici Italiani (UGCI) ed era membro della Pontificia Accademia per la Vita.

Dal punto di vista accademico, tra i maestri che hanno influenzato il suo pensiero figuravano Sergio Cotta e Vittorio Mathieu.; particolare attenzione nella sua produzione scientifica era dedicata alla teoria della giustizia, alle tematiche della bioetica, dalla tutela del diritto alla vita alla teoria della famiglia. È stato direttore delle riviste Iustitia e Nuovi Studi Politici condirettore della Rivista Internazionale di Filosofia del Diritto.

Come ricorda la biogiurista e filosofa Laura Palazzani, vicepresidente del Comitato nazionale per la Bioetica e componente della Pontificia Accademia per la Vita, «emerge nei suoi scritti e interventi la consapevolezza di chi, confortato dalla fede, credeva fermamente nel valore della persona come soggettività riconoscibile in ogni essere umano, quale che sia la sua fase di sviluppo o condizione di esistenza. E’ nell’orizzonte del riconoscimento del valore intrinseco della persona umana che D’Agostino ha elaborato la sua bioetica, che può dirsi cattolica e laica al tempo stesso: cattolica, nella consapevolezza teologica dell’esistenza di Dio, laica in quanto saldamente ancorata alla riflessione filosofica. D’Agostino si è sempre sforzato di elaborare su basi razionali argomenti confrontabili con teorie contrapposte, in una società pluralistica e secolarizzata».

Innumerevoli i messaggi di cordoglio arrivati alla famiglia. Il segretario generale della Cei, monsignor Stefano Russo, ha scritto alla vedova, signora Rossella, ricordando "il contributo accademico, divulgativo ed ecclesiale dato al dibattito sulle frontiere dell’umano alla luce del Vangelo e del magistero". QUI IL TESTO DEL MESSAGGIO

"Ci stringiamo alla famiglia nella preghiera - conclude il messaggio - , con affetto e riconoscenza per il dono di un uomo di tale levatura umana, intellettuale e cristiana, e affidiamo alla misericordia del Signore l’anima del Prof. D’Agostino che ha saputo vivere con piena consapevolezza la sua epoca, portando in essa la luce di una fede vissuta e pensata con autenticità".

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