martedì 26 marzo 2024
Nessuna squalifica per il difensore interista dopo le dichiarazioni di Juan Jesus che non può far ricorso. Il Napoli: «Siamo basiti». E il brasiliano sui social mette il pugno del Black Power
Francesco Acerbi (a destra) e Juan Jesus (a sinistra) durante il recente Inter-Napoli di campionato

Francesco Acerbi (a destra) e Juan Jesus (a sinistra) durante il recente Inter-Napoli di campionato - ANSA

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Dopo tanto clamore è arrivata la tanto attesa sentenza del Giudice Sportivo in merito al caso Acerbi-Juan Jesus: il difensore nerazzurro è stato assolto e non dovrà pertanto scontare alcuna squalifica. Non è stata riscontrata infatti nessuna prova di insulti razzisti nei confronti del difensore brasiliano del Napoli: «Non si raggiunge nella fattispecie il livello minimo di ragionevole certezza circa il contenuto sicuramente discriminatorio dell’offesa recata», spiega nella nota ufficiale Gerardo Mastandrea. In pratica, nella motivazione della sentenza, il giudice sostiene che l’insulto razzista non sia stato sentito da nessuno in campo al di fuori di Juan Jesus e che non esistano immagini che possano provarlo. Dunque, pur credendo alla buona fede del difensore brasiliano, non ha in mano gli strumenti sufficienti per poter sanzionare Acerbi.

Tecnicamente la sentenza non è appellabile da parte del difensore del Napoli. Pertanto dal punto di vista della giustizia sportiva, la vicenda si esaurisce qui. Ma certo la decisione è destinata a far discutere vista reazioni divampate soprattutto sui social. Lo stesso Juan Jesus ha preso posizione cambiando la propria immagine del profilo Instagram e impostando un pugno chiuso alto, immagine che richiama il gesto del movimento Black Power contro il razzismo compiuto dagli americani Tommie Smith e John Carlos alle Olimpiadi in Messico del 1968 e tornato in auge negli ultimi anni con il Black Lives Matter. Sconcerto anche da parte della società partenopea che si dichiara «basita» in una nota: «.A questo punto il colpevole dovrebbe, per la “giustizia” sportiva, essere Juan Jesus, che avrebbe accusato un collega ingiustamente. Non è ragionevole pensare che abbia capito male...». E aggiunge: «Il Napoli non aderirà più a iniziative di mera facciata delle istituzioni calcistiche contro il razzismo e le discriminazioni, continueremo a farle da soli, come abbiamo sempre fatto, con rinnovata convinzione e determinazione».

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