Tra Dan Brown e Ken Follet alla Buchmesse ci sarà spazio per san Francesco?

La Buchmesse resta motore degli scambi. Come andranno le opere sul Poverello di Barbero e Cazzullo?
October 14, 2025
Tra Dan Brown e Ken Follet alla Buchmesse ci sarà spazio per san Francesco?
Una recente edizione della Frankfurter Buchmesse
Non sarà più la Buchmesse di un tempo, ma la Fiera del libro di Francoforte, che apre i battenti domani fino a domenica, resta sempre per gli espositori uno degli appuntamenti internazionali più attesi. Si spera di vendere e comprare testi che possano trovare consenso nei rispettivi Paesi: vendere, ad esempio, i san Francesco che vanno a gonfie vele in Italia dei due abbonati al successo come Aldo Cazzullo e Alessandro Barbero, o acquistare i diritti di altri due autori come Dan Brown e Ken Follet che, quando esce un loro romanzo, nelle classifiche non ce n’è più per nessuno. In sostanza, Francoforte è una piazza affollata di incontri e di scambi, di conferme di ciò che prima era stato oggetto di trattativa, ma anche di scoperte nuove, girando tra gli stand degli editori, grandi o piccoli che siano. In ogni caso, indipendentemente dagli affari, si torna sempre da Francoforte con qualcosa di buono, perché se non altro si catturano idee e spunti per il proprio lavoro.
La novità creativa (anche dal punto di vista grafico) è il respiro che tiene in vita l’editoria. Per questo Francoforte resta un palcoscenico prezioso per imparare dagli altri e catturare da loro le cose migliori. Certo, poi bisogna trasferire e rapportare ciò che si è visto al mercato interno, che in questo momento recupera o, se si vuole, perde un po’ meno. Questo vale anche per gli editori cattolici italiani, che, pur essendo pochi alla Fiera (Edizioni San Paolo e Paoline, Libreria Editrice Vaticana, Morcelliana, Queriniana, il Portico con Edb, Marietti e Emi; Jaca Book, Effatà e pochi altri), si presentano come tutti con la speranza di riuscire a “piazzare” alcune loro opere e, al tempo stesso, ad acquistare i diritti di traduzione di opere significative straniere.
Non si può sapere adesso quale sarà l’esito degli incontri e degli scambi che ci saranno a Francoforte. Quello che invece si sa, per quanto li riguarda, è la loro situazione precaria, sempre in bilico, oggi senza un peso e un’incidenza rilevante dal punto di vista economico (appena 42,5 milioni di fatturato), pur con una tradizione, una presenza e un influsso culturale importante per la Chiesa e per la società. Guardando all’andamento di quest’anno, è possibile che anche per l’editoria cattolica ci sia una timida ripresa o, per meglio dire, un lieve recupero, determinato dalla figura del nuovo Papa, dagli eventi del Giubileo e da altri fatti ecclesiali o laici significativi che sollecitano l’interesse verso determinate opere. Resta tuttavia il problema di fondo: che l’editoria cattolica, nonostante il cambio di programmazione di vari editori (tra cui la rinnovata attenzione ai libri per ragazzi), stenta a trovare una maggiore incisività, soprattutto perché in genere si naviga a vista con alcuni autori affermati, ma non ci si struttura in modo da tessere una trama più organica di testi validi che durino e che, rispondendo alle esigenze di oggi, riescano a raggiungere un pubblico più vasto di quello confessionale. Le librerie religiose non bastano, tant’è vero che le tirature restano basse, quasi da print-on-demand, e per fortuna che anche per molti editori cattolici ci sono Amazon o Ibs che assorbono una parte delle vendite: altrimenti, con i ricavi delle sole librerie religiose, gli editori sarebbero ancora più a terra di quanto già non siano.
Va da sé che non è solo colpa degli editori se restano marginali, perché già il solo fatto che il mondo cattolico sia così poco sensibile alla lettura – per usare un eufemismo rispettoso – testimonia che non si possono fare miracoli. Purtroppo, bisogna anche aggiungere che non si fa nulla o troppo poco, sul piano degli organismi e delle istituzioni ecclesiali, per rendere tutti più consapevoli dell’importanza della lettura e per promuovere di conseguenza iniziative stabili, di respiro nazionale, in grado di sollecitarla e renderla stabile.

© RIPRODUZIONE RISERVATA