Il corpo delle donne protagonista di Gutenberg del 17 ottobre

Negato o ignorato, ridotto a stereotipo, trattato come campo di guerra, ma anche motore di riscatto e dichiarazione di presenza
October 16, 2025
Il corpo delle donne protagonista di Gutenberg del 17 ottobre
La copertina di "Gutenberg" n. 45, 17 ottobre 2025
Negato o ignorato, ridotto a stereotipo, trattato come campo di guerra, ma anche motore di riscatto e dichiarazione di presenza: il rapporto tra corpo e mondo ha per le donne un’urgenza e una temperatura sconosciute all’uomo. Ma è anche non di rado un oggetto misterioso e sorprendente per le donne stesse. Il corpo delle donne protagonista di Gutenberg del 17 ottobre: l'inserto culturale di Avvenire si apre con il racconto di Lucy Jones, autrice di Matrescenza (Laterza), che mostra come nel caso di una gravidanza scienza e società pensino al nascituro, lasciando sola la madre di fronte all’ignoto: «È un’esperienza di trasformazione sconcertante che ricorda l’adolescenza, ma per quella esistono verbi e riti di passaggio. Per la “matrescenza”, no», scrive.
La copertina di "Gutenberg" n. 45, 17 ottobre 2025
La copertina di "Gutenberg" n. 45, 17 ottobre 2025
Viviana Daloiso ha intervistato la ricercatrice Karin Bø, che pone l'accento non sui limiti, ma sulla piena libertà del corpo femminile: «La conoscenza scientifica, quando si libera dal pregiudizio, restituisce al corpo la sua verità: la competenza del movimento». Un punto di vista confermato dall'atleta Valeria Straneo, per la quale - come ha raccontato a Cesare Monetti - «Gli ostacoli sono solo culturali: scienza ed esperienza dimostrano i vantaggi della maternità». Colpisce la testimonianza di Chiara Bersani, la performer e autrice che trasforma il corpo in linguaggio, gesto e resistenza in un racconto che supera la disabilità per interrogare la società su temi come la cura e il riconoscimento attraverso un percorso di accettazione: «Ogni corpo è politico», ha confermato a Eugenio Giannetta. Infine Giacomo Gambassi e Alessandro Beltrami presentano, rispettivamente, l'opera della compositrice finlandese Kaja Saariaho Adriana mater, in prima esecuzione italiana all'Opera di Roma, e il Festival della Fotografia Etica di Lodi, dal quale sono tratte le immagini che accompagnano la monografia.
Apre la sezione Percorsi l'articolo di Oscar Iarussi dedicato al libro di Dionigi Albera su Lampedusa quale spazio condiviso del sacro fin dall'antichità; sguardo poi concentrato su Gaza, attraverso l'opera di chi come Jean-Baptiste Humbert tenta di salvaguardarne il patrimonio archeologico (in mostra in questi giorni a Parigi) e il racconto del nuovo libro di Paola Caridi. Gli "addii a bassa voce" del terzo percorso sono quelli del Bernhard Schlink di Il tempo che resta (Neri Pozza), recensito da Marino Freschi, e del Frode Grytten di Il giorno in cui Nils Vik morì (Carbonio), proposto da Lorenzo Fazzini. Infine un percorso tra narrazione e comprensione del reale, seguendo le orme di Ricoeur, sviluppato da Pina De Simone e Donatella Pagliacci sulle pagine del nuovo numero della rivista "Dialoghi"

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