sabato 4 novembre 2023
La proposta del network associativo "Sui Tetti" al convegno del Movimento per la Vita a Firenze. E sulle cure palliative la denuncia: l'offerta in Italia è meno di un quarto delle necessità dei malati
Domenico Menorello durante il suo intervento al convegno di Firenze

Domenico Menorello durante il suo intervento al convegno di Firenze

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Il 18 gennaio un “Cure Day” nei Consigli regionali. È l’idea della rete associativa “Sui tetti”, realtà impegnata per promuovere soluzioni normative sulla vita umana rispettose della dignità della persona. «L’iniziativa nasce per promuovere la “cultura della cura” nelle sedi legislative regionali dove si decidono le politiche sanitarie per ogni territorio – ha spiegato al convegno del Movimento per la Vita Domenico Menorello, coordinatore del network di sigle del laicato –. Una iniziativa necessaria in particolare là dove si sta considerando la legalizzazione del suicidio assistito con norme regionali a nostro avviso incostituzionali, visto che la materia dei Livelli essenziali di assistenza dentro i quali ricadrebbe la morte a richiesta rientra nella competenza esclusiva dello Stato». Per far conoscere le ragioni etiche, giuridiche e cliniche della vita sulla frontiera della sua fine “Sui Tetti” insieme al Centro studi Livatino sta dando alle stampe per Cantagalli «L’eutanasia non è la soluzione. 50 domande e risposte sul fine vita». Agire sul piano culturale, come fa il Movimento per la Vita, va di pari passo con l’impegno nelle sedi istituzionali, lì dove il medico palliativista Marcello Ricciuti, componente del Comitato nazionale per la Bioetica, chiede che si intervenga per colmare il «drammatico divario tra fabbisogno di cure palliative-hospice e l’offerta reale, che oggi copre appena il 23% delle necessità – ha detto ieri a Firenze in uno dei corsi formativi tematici –. Perché mai ci sono solo campagne che reclamizzano la morte e non si dà voce alle decine di migliaia di pazienti che invocano cure adeguate al loro stato?».

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