martedì 20 maggio 2025
Qual è il punto di contatto tra fede e impegno per difendere la vita umana? Di cosa si nutre la dedizione alla dignità della persona sin dal concepimento? Un percorso nelle parole di Carlo Casini
Spiritualità della vita, viaggio al cuore del Mistero
COMMENTA E CONDIVIDI

«Il Vangelo dell'amore di Dio per l'uomo, il Vangelo della dignità della persona e il Vangelo della vita sono un unico e indivisibile Vangelo» (Evangelium vitae, n. 5).

In una intervista pubblicata sulla rivista “Rogate Ergo” del gennaio 1990, Carlo Casini afferma: «È vero che noi ci dichiariamo laici, ma in un senso un po’ “provocatorio”, in quanto proponiamo il valore della vita umana come riconoscibile da tutti, indipendentemente dalla fede religiosa. In linea di fatto, per militare nel Movimento per la Vita ci vuole tanta fede! Scherzosamente dico ai militanti che dovrebbero fare la Comunione almeno una volta al giorno, perché di fatto sono così grandi le difficoltà che chi non ha fede difficilmente può restarvi. Oggi siamo di fronte ad una rivoluzione di tipo inverso a quella costantiniana. Si dice che da Costantino in poi la fede ha chiesto alla società civile la forza delle sue leggi; oggi siamo al rovescio. Ci sono cioè valori umani che non reggono se non sono sostenuti dalla Fede. È la società civile che fa alla Chiesa una domanda di sostegno».

Sedici anni dopo scrive sul “Si alla vita” (aprile 2006, p. 5): «Perché dobbiamo lasciarci privare della tranquillità da problemi di altri che non sono nostri e che i più vorrebbero lasciare nel silenzio? Chi ce lo ha chiesto? Insomma: chi ci ha chiamato? [...] la consapevolezza di quella “spiritualità della vita” che nel segreto delle nostre coscienze ci ha fatto ripetere nei momenti di stanchezza: “Qualunque cosa avete fatto a uno dei più piccoli dei miei fratelli lo avete fatto a Me”. Perciò l’organizzazione, le strutture, i programmi, i rapporti tra noi e fuori di noi, i linguaggi, le battaglie culturali e politiche, tutto deve essere immerso nello stile di un amore che è “benigno, non insidioso, non si vanta, non si gonfia, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità, tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta” (1Cor, 13)».

Abbiamo quindi pensato insieme ad Anna e Alberto Friso, coordinatori e animatori della “Rete Amici di Carlo Casini”, e a Marco Caponi, coordinatore e animatore del “Rosario del 23 con e per Carlo Casini”, di donare ai lettori di questa newsletter delle vere e proprie perle preziose tratte dal patrimonio di scritti di Casini. Un vero nutrimento spirituale per irrorare, purificare, e rafforzare l’impegno per costruire la civiltà della verità e dell’amore.

«Il mistero pasquale è veramente un mistero impenetrabile. Si tratta di capire il senso della crocifissione della seconda persona della Trinità fattasi uomo. Gesù è risorto non come spirito, ma come uomo in carne e ossa e in quanto tale è asceso al Cielo. Ciò significa che Gesù è l’uomo vero portato nel cuore di Dio. Dio fattosi uomo ha condiviso tutte le situazioni dell’esistenza umana. Gesù è stato un concepito, un neonato, un fanciullo, un adolescente, un adulto; ha preso su di sé tutte le condizioni storiche dell’uomo – anche quella della violenza e della malvagità - e tutto il male del mondo. Sulla croce sono state collocate tutte le disumanità della storia. Gesù è risorto: è risorto l’uomo nuovo che si è immedesimato in ogni uomo cancellando il male e proseguendo, perseguendo e rinforzando il bene; Gesù è modello di ogni uomo nel tempo nuovo aperto da Maria, aurora del mondo nuovo. Siamo in presenza di una nuova creazione. La responsabilità di noi uomini è grande: Dio ci ha affidato il compito di costruire il mondo nuovo e cioè quello della verità e dell’amore. Gli eventi pasquali – morte e resurrezione di Gesù – mostrano la profondità della dignità umana. Perciò ogni concepito deve essere riconosciuto un essere umano chiamato a costruire il mondo nuovo e a raggiungere, quasi deificato, il cuore di Dio. L’aborto è stato messo sulla croce insieme alle altre disumanità. È giunto il tempo di accogliere ogni concepito come parola di amore di Dio» (La dimensione contemplativa nella difesa della vita umana, Edizioni Movimento per la Vita Italiano, Roma, 2019, p. 134).

«L’esistenza in senso assoluto, totale e piena è Dio. Lui è l'essere per essenza. Nell’Antico Testamento Dio rivela a Mosè il suo nome nel roveto ardente. Dice: “Io sono colui che sono. Dirai, agli Israeliti: Io - sono mandato a voi” (Es 3,15). Dunque nell’Antico Testamento Dio si rivela come l’Essere. Nel Nuovo Testamento Egli cambia il Suo nome: Egli è Amore (1 Gv. 4,8). Ma vi è davvero un cambiamento di nome, o, piuttosto, un approfondimento, una precisazione? L’esistenza per essenza è l'Amore. Non esiste pienamente chi non è capace di amore. “Nell’ambito della materia, se non pensiamo ai puri spiriti, c’è una sola entità - per quanto possiamo conoscere - capace di amare e degna di essere amata: l’uomo”. Madre Teresa di Calcutta lo ha ripetuto tante volte. Non era professoressa né di teologia né di filosofia. Ma ci ha mostrato con parole semplici e comprensibili a tutti che cosa sia la dignità umana: “Quel piccolo bambino non ancora nato - ella ripeteva - è stato creato per una grande cosa: amare ed essere amato”. Dunque se l’esistenza vera è il luogo dell’amore, la creazione, come passaggio dal nulla all’esistenza, si realizza pienamente soltanto nell’inizio di ogni vita umana, nel concepimento di un figlio» (Intervento di Carlo Casini alla XXXVI Convocazione nazionale dei gruppi e delle comunità del Rinnovamento nello Spirito Santo, 2003).

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: