martedì 3 aprile 2018
Il sito www.santiebeati.it, curato da Francesco Diani è un punto di riferimento del Web. Per credenti e non solo. Ed ecco i 10 santi e beati più cercati
La home page di www.santiebeati.it

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Basta cercare la data di un onomastico su Google per finire dritti su uno dei siti più vasti e completi dell’intero panorama cattolico online. Dal 2001 – preistoria del Web – «Santi e beati» (www.santiebeati.it) soddisfa ogni tipo di curiosità agiografica grazie alle informazioni raccolte e catalogate negli anni dal fondatore Francesco Diani, vulcanico mantovano che con la sua tesi in Scienze religiose su Pastorale e informatica, nel 1997, fu tra i primi a intuire le potenzialità di Internet per la Chiesa.

Dopo aver lanciato www.siticattolici.it, Diani lasciò il suo lavoro di manager di un’azienda agroalimentare per dedicarsi completamente all’impresa del sito (e di altri nati strada facendo) che parla dei grandi modelli della cristianità. Santi, beati, e non solo. «Diamo spazio a martiri e patroni, venerabili e testimoni – spiega Diani –, senza trascurare alcune figure ortodosse e della Riforma. Ma mettiamo a disposizione anche una galleria che conta 31mila tra immagini e illustrazioni iconografiche. Merito di un lavoro di ricerca che attinge non solo alla Bibliotheca sanctorum, fonte principale, e alle cause di canonizzazione, ma anche alle segnalazioni di studiosi e persone comuni che mi aiutano a perfezionare e approfondire le oltre 10mila voci agiografiche, anche senza risparmiare critiche costruttive».

Un patrimonio virtuale consultato da 450mila visitatori al mese, per un totale di un milione di pagine viste, in costante aumento. Ma chi è l’utente tipo? «I devoti, soprattutto. Però ci sono pure persone che vogliono semplicemente approfondire le origini del loro nome. E sono tante, perché forse non tutti sanno che ogni giorno si festeggiano in media quindici santi». Lo sterminato archivio riveste anche un notevole valore storico-scientifico, perché contribuisce a limare dalla memoria collettiva le fake news ante litteram. «Le stesse reliquie di alcuni santi sono venerate in posti diversi – annota Diani – ma è chiaro che tre femori sono un po’ troppi....».

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