L’arma sparerà
Se all’inizio di una pièce teatrale compare un’arma, certamente nel secondo o terzo atto della stessa pièce da quell’arma partirà un colpo. Attribuita allo scrittore russo Čechov, questa idea condensa il principio chiave di ogni drammaturgia o sceneggiatura: la questione del colpo di scena. Questione chiave anche per comprendere fatti della realtà. In tante storie (non certo solamente in quelle immaginarie) accadono svolte improvvise che cambiano il ritmo, che segnano curve e sterzate rispetto a un cammino sino a quel momento lineare. Eppure, nel rileggerle a posteriori, quasi sempre di questo genere di svolte ci sono stati preamboli. Tracce, indicatori, avvisaglie che hanno svolto funzione di antefatti. Quasi sempre le svolte sottotraccia si preparano, in modo lento e invisibile. Sono risultato dell’accumularsi di fatti, sensazioni, elementi che goccia a goccia si moltiplicano e portano a cambiare. Ce ne accorgiamo, a volte; altre volte per nulla. Vagheggiamo un cambiamento che poi arriva improvviso, sorprendendo noi per primi con la sua forza di determinazione. L’arma spara il suo colpo: potevamo saperlo perché l’arma era lì, sotto i nostri occhi. Ma l’avere o no avuto un sentore non cambia nulla, della portata rivoluzionaria di un colpo di scena, di una svolta lungo il percorso. © riproduzione riservata
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