O ti abbatti o combatti
Il basket è una passione che ha conquistato Alessandro quando aveva sei anni. Amore a prima vista, assecondato dal padre che lo accompagnava agli allenamenti e lo riportava a casa con lo scooter. Fino a quella sera di sei anni fa, quando vengono travolti da un’auto guidata da un giovane senza patente che dopo l’urto continua la sua folle corsa. Alessandro vede la gamba sinistra sull’asfalto, staccata dal corpo, il padre se la cava con una frattura alla caviglia. Quando mamma Emilia li raggiunge in ospedale, dice le parole più vere e coraggiose che si possano dire: «Siete vivi, questo è ciò che conta. Ora non c’è da rimpiangere, c’è da costruire». Due settimane dopo Alessandro vuole assistere a bordo campo, in carrozzina, alla finale del campionato regionale in cui avrebbe dovuto gareggiare. E quando viene trasferito in un altro ospedale per la riabilitazione, in palestra incontra l’allenatore della nazionale di basket in carrozzina, che lo vede palleggiare e ne apprezza il talento. È così che Alessandro torna al suo primo amore. In carrozzina, ma ci torna. Fino a militare nella nazionale under 23, fino a vincere lo scudetto nel campionato di basket in carrozzina. Perché o ti abbatti, o combatti. C’è sempre una seconda occasione. © riproduzione riservatas
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