Macchine agricole sempre più efficaci ma mancano i tecnici per utilizzarle al meglio
di Andrea Zaghi
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rande innovazione e grande necessità di formazione. L’agricoltura – italiana ma non solo – oltre che con il clima che cambia e con i mercati internazionali, deve fare i conti con la necessità di un forte rinnovamento culturale. Non bastano più le conoscenze delle tecniche agricole tradizionali (alcune quasi millenarie) seppur sempre importanti e insostituibili; non bastano nemmeno le organizzazioni della produzione, l’efficienza dei trasporti e della logistica, gli accordi di filiera e la sburocratizzazione delle procedure. Di fronte all’ormai incalzante innovazione tecnologica, serve una formazione diversa dal passato, servono cognizioni più articolate e complesse. Serve un agricoltore nuovo. Della necessità c’è cognizione ormai da tempo. Il messaggio è stato però lanciato con forza dai costruttori di macchine agricole, che qualche giorno fa si sono ritrovati nella annuale assemblea FederUnacoma a Bologna. In un momento in cui le terre coltivabili diminuiscono e il clima non è certo favorevole, sono sempre a disposizione connessioni satellitari, sensori, sistemi software per l’elaborazione di dati raccolti direttamente sul campo, robot in grado di svolgere lavorazioni agricole e molto altro ancora. Senza dire dei risultati della ricerca scientifica sugli organismi vegetali e animali. Sempre di più però, mancano agricoltori capaci di comprendere e usare quanto a disposizione. Occorre quindi ripensare a tutta la formazione agricola. SI tratta di una condizione che se da una parte appare come uno svantaggio competitivo da superare, dall’altra è anche un’occasione per far entrare nel settore giovani che fino ad oggi avevano visto quello dei campi e delle stalle come un lavoro troppo legato al passato. L’agricoltura così, appare ancora una volta essere un comparto economico complesso e variegato, necessario per tutti visto che produce cibo, con profonde radici nel passato e grandi possibilità di sviluppo per il futuro. Certo, la sfida è di quelle da affrontare con grande impegno. © riproduzione riservata
rande innovazione e grande necessità di formazione. L’agricoltura – italiana ma non solo – oltre che con il clima che cambia e con i mercati internazionali, deve fare i conti con la necessità di un forte rinnovamento culturale. Non bastano più le conoscenze delle tecniche agricole tradizionali (alcune quasi millenarie) seppur sempre importanti e insostituibili; non bastano nemmeno le organizzazioni della produzione, l’efficienza dei trasporti e della logistica, gli accordi di filiera e la sburocratizzazione delle procedure. Di fronte all’ormai incalzante innovazione tecnologica, serve una formazione diversa dal passato, servono cognizioni più articolate e complesse. Serve un agricoltore nuovo. Della necessità c’è cognizione ormai da tempo. Il messaggio è stato però lanciato con forza dai costruttori di macchine agricole, che qualche giorno fa si sono ritrovati nella annuale assemblea FederUnacoma a Bologna. In un momento in cui le terre coltivabili diminuiscono e il clima non è certo favorevole, sono sempre a disposizione connessioni satellitari, sensori, sistemi software per l’elaborazione di dati raccolti direttamente sul campo, robot in grado di svolgere lavorazioni agricole e molto altro ancora. Senza dire dei risultati della ricerca scientifica sugli organismi vegetali e animali. Sempre di più però, mancano agricoltori capaci di comprendere e usare quanto a disposizione. Occorre quindi ripensare a tutta la formazione agricola. SI tratta di una condizione che se da una parte appare come uno svantaggio competitivo da superare, dall’altra è anche un’occasione per far entrare nel settore giovani che fino ad oggi avevano visto quello dei campi e delle stalle come un lavoro troppo legato al passato. L’agricoltura così, appare ancora una volta essere un comparto economico complesso e variegato, necessario per tutti visto che produce cibo, con profonde radici nel passato e grandi possibilità di sviluppo per il futuro. Certo, la sfida è di quelle da affrontare con grande impegno. © riproduzione riservata
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