sabato 13 luglio 2013
Che rapporto si può avere con il proprio oggetto di studio? Ci sono biografi che si immedesimano totalmente nel loro personaggio, storie che ti trascinano come mulinelli nel mare in tempesta. E allora bisogna staccarsene. Un grande studioso della storia dell'arte, Aby Warburg, diceva che bisognava sempre di nuovo salvare Atene da Alessandria. Alessandria, la città dai mille riti, Atene la polis serena di Socrate ed Euclide. Puoi calarti nei miti, analizzarli, frequentare le magie e le follie dell'umanità, ma come un analista di fronte a uno psicotico devi attenerti severamente al distacco che ti dà la ragione. In questo, lo studioso è come Ulisse che vorrebbe precipitarsi fra le braccia della sirena che lo ammalia ma che prima si è fatto saldamente legare all'albero della nave, per non essere risucchiato nei flutti. Solo tenendoti stretto al sapere e alla razionalità riesci ad evitare di esser preso dal fascino irresistibile dell'irrazionale, riesci a raccontare di Cagliostro senza credere alle sue profezie. Entro certi limiti, naturalmente, perché un pizzico di follia resta attaccata all'analista che cura un paziente grave e un pizzico di paura a chi studia le angosce dell'uomo nella storia.
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