“Tutto può succedere”, perché non fare quattro?
mercoledì 8 agosto 2018
La terza stagione di Tutto può succedere è arrivata al traguardo conclusivo lunedì sera su Rai 1. Non sappiamo al momento se ci sarà un numero quattro della fiction italiana ispirata alla statunitense Parenthood. Alcuni segnali che arrivano dagli attori farebbero pensare di no. Il finale è comunque rimasto aperto, anzi: l'arrivo di un bisnipote e un altro nipote annunciato lasciano materia a sufficienza, se mai ce ne fosse bisogno, per andare avanti nella storia degli anziani coniugi Ettore ed Emma Ferraro, dei loro quattro figli (Alessandro, Giulia, Sara e Carlo) e delle rispettive famiglie più o meno allargate. L'impressione tratta dall'ultima puntata è che si dovevano stringere i tempi per arrivare alla fine. Anche Giulia (praticamente assente in questa terza edizione per presumibili impegni diversi dell'attrice Caterina Morariu) è rientrata all'ultimo tuffo. Ma il giudizio sostanzialmente positivo sull'intera serie resta immutato. Tutto può succedere è un family drama innovativo, con un buon ritmo e una buona scrittura capace di intercettare anche un pubblico più giovane di quello che normalmente segue le fiction di Rai 1. Notevole e assortito il cast con Giorgio Colangeli, Licia Maglietta, Pietro Sermonti, Maya Sansa, Alessandro Tiberi, Camilla Filippi, Fabio Ghidoni, Esther Elisha, Matilda De Angelis a Benedetta Porcaroli. È vero che in Tutto può succedere non ci sono, come ci è già capitato di sottolineare, riferimenti alla trascendenza (se non minimali) o a una morale più stringente, ma almeno ci sono la solidarietà familiare e il tentativo di dialogo tra le generazioni. E c'è pure, come sottolineava una lettrice qualche tempo fa in una lettera al direttore, «l'accettazione della gravidanza e della maternità» consegnando al telespettatore «un messaggio chiaro e certamente controcorrente». Al proposito, nella risposta, il direttore Marco Tarquinio riconosceva alla Rai di aver fatto «un gran buon lavoro». In effetti, è così. Una famiglia con quattro figli, sei nipoti (di cui uno autistico) più un altro in arrivo e un bisnipote già arrivato è già tanto, di questi tempi, per la nostra tv. Se poi a prevalere, sia pur tra mille contraddizioni, è nella maggior parte dei casi l'amore per il marito o la moglie, per il figlio o la figlia, siamo davvero un pezzo avanti e non ci resta che invocare la quarta stagione.
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