Tredicesima, ecco i nuovi diritti
martedì 16 dicembre 2008
La tredicesima mensilità ai lavoratori e ai pensionati, in occasione delle festività natalizie, ha una lunga storia, ormai consolidata, essendo nata nel lontano 1946 e poi riconosciuta a tutte le categorie dal 1960. Non mancano tuttavia ogni anno novità ed aggiornamenti che, in alcuni casi, contraddicono la finalità del beneficio. Lo scorso anno, ad esempio, sulla tredicesima pesarono alcuni aumenti delle addizionali regionali e comunali, oltre all'anticipo 2008 dell'addizionale comunale. Quest'anno, sfumata la detassazione attesa da milioni di famiglie, alcune norme hanno migliorato il calcolo della tredicesima.
Mance e regali. Su i compensi extra che molte aziende usano riconoscere ai propri dipendenti nell'occasione di queste festività, è intervenuta la legge 126 dello scorso luglio. Cambiando le regole in corso, la legge ha stabilito che queste liberalità concorrono a formare il reddito del lavoratore quando l'importo annuale supera i 258,23 euro, pari alle vecchie 500mila lire. Solo oltre questo valore, le mance, i regali, come pure i sussidi occasionali ai dipendenti vittime dell'usura o di estorsioni, sono soggette ai contributi previdenziali e alle ritenute fiscali. Le liberalità rientrano così nella voce "reddito" a tutti gli effetti e concorrono a formare l'importo della tredicesima di dicembre. Quest'anno, poiché la legge ha vigore dal 22 maggio 2008, le liberalità rientrano nella tredicesima solo parzialmente (0,7% di 1/12 del loro valore), mentre dal prossimo anno, a pieno regime, devono rientrarvi per 1/12.
Terrorismo. Anche le nuove norme in favore delle vittime del terrorismo, civili o militari, allargano il campo di applicazione della tredicesima. Un particolare assegno vitalizio è già previsto per i familiari, compresi i figli maggiorenni, delle vittime colpite da una invalidità permanente dal 25% al 100%. In caso di decesso, a essi spettano, una tantum, due annualità dell'assegno. Da quest'anno, la doppia annualità è riconosciuta anche ai familiari superstiti che percepiscono la pensione, diretta o indiretta, di reversibilità delle vittime. La doppia annualità è comprensiva della tredicesima mensilità del trattamento pensionistico stesso, secondo l'importo determinato in base alle norme speciali introdotte dalla legge (aumento del 7,5%, clausola oro ecc.).
Invalidi. Ancora controverso invece il diritto alla tredicesima mensilità della indennità di frequenza agli invalidi minori di 18 anni, incapaci di svolgere le funzioni proprie della loro età e quindi bisognosi di cure particolari. L'indennità di frequenza, secondo la legge 289/90, deve avere lo stesso importo dell'assegno mensile per gli invalidi civili parziali. Tuttavia mentre l'assegno è pagato per tredici mensilità, l'indennità di frequenza è pagata solo per dodici. La Cassazione ha deciso una volta per 13 mesi, un'altra per 12. L'Inps, ancora ieri, ha confermato il suo no. Un muro che potrà cadere grazie ad una valanga di ricorsi.
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