sabato 21 gennaio 2012
Il ricco si crede saggio, ma il povero intelligente lo valuta per quello che è (Pr 28,11).

Saggezza non pesa nel forziere, l'oro non compra la sapienza, l'uomo giusto è tale nella verità, il retto di cuore genera trasparenza. Tanti, troppi, sono convinti che il denaro apra ogni possibile porta. Il dominio del mondo è nelle mani di pochi scellerati potenti, forti di quello che hanno, per niente valorosi per quello che sono. Tanti, troppi, cercano per loro uguale sistema, provocando desideri nelle giovani menti e l'illusione che con il denaro si possa comprare ogni cosa, anche la felicità. Tutto sembrerebbe avvalorare tale visione, ogni circostanza racconta lo strapotere dei possidenti e il travaglio degli afflitti, tanto che si potrebbe concludere, abbandonando la retta visione del vero, dimmi quello che hai, quanto contiene il tuo portafoglio e io ti dirò chi sei. Amici troverai in abbondanza grazie all'abbondanza dei tuoi beni e questo non sarebbe sbagliato se amicizia fosse condivisione di tutto, sostegno per chi diverso è nel bisogno. Cosa diversa se solo il bagordo avvicina, se tradimento si cela nella falsa stretta, se il pugnale è già pronto alle spalle. Dimmi piuttosto quanto valore dai alla giustizia e io saprò chi sei, con l'oro comprerai la tua maschera, con la virtù, in ogni caso, non avrai vergogna di mostrare il tuo volto.
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