Siti e social delle Chiese ucraine testimoni della tragedia del Paese
venerdì 4 marzo 2022
A una settimana dall'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina, con le principali città del Paese sotto assedio, i media digitali delle tre principali Chiese ucraine – quella ortodossa autocefala, quella ortodossa dipendente dal Patriarcato di Mosca e quella greco-cattolica – appaiono del tutto aggiornati: testimoni, tra tanti, della tragedia che quel popolo sta vivendo. Sul sito e sui social della Chiesa ortodossa ucraina autocefala sono onnipresenti gli interventi del metropolita Epifanio, che ha anche profili social personali. I consensi sono migliaia per ogni post. Implorando l'aiuto di Dio, schiera la Chiesa a fianco del governo, dell'esercito e della popolazione nella resistenza all'invasione, fino ad assicurare, il 2 marzo, «l'inferno, insieme a Giuda» a quegli ucraini che si disponessero a collaborare con gli occupanti «dalle mani insanguinate» ( bit.ly/3K7ZpGW ). Anche la Chiesa ortodossa ucraina sotto la giurisdizione del Patriarcato di Mosca ha un sito, con le frequenti news che rimbalzano sulla parallela pagina Facebook. I contenuti sono perlopiù rivolti all'emergenza umanitaria conseguenza della guerra; ma risalendo ai giorni scorsi si trova il videodiscorso che il metropolita Onofrio ha pronunciato il 24 febbraio, all'inizio dell'invasione ( bit.ly/36T0KDb ). Su YouTube ha 300mila visualizzazioni; vi sostiene l'esercito ucraino e difende l'integrità e la sovranità del Paese. La Chiesa greco-cattolica ucraina è, delle tre, la più nota in Italia, a motivo dei legami di comunione con Roma. Le ultime news sono dedicate alla preghiera interreligiosa promossa dal Consiglio ucraino delle Chiese e delle organizzazioni religiose e celebrata il 2 marzo nella cattedrale ortodossa di Santa Sofia a Kiev, in unione spirituale con la preghiera e il digiuno per la pace in Ucraina osservati su scala mondiale ( bit.ly/3pvPser ). «Kiev sta diventando la capitale spirituale del mondo», è il commento dell'arcivescovo maggiore Shevchuk. «Il Signore ci aiuterà prima dell'alba», aggiunge, come se pregasse un salmo.
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