Simone, un uomo che è la pallavolo
mercoledì 14 settembre 2022
Che cos'è il talento? Abbiamo passato un'altra indimenticabile domenica sportiva, iniziata con la grande impresa dei nostri cestisti contro la Serbia e culminata con la incredibile vittoria nella finale dei Campionati Mondiali dei nostri pallavolisti. Abbiamo visto in azione ragazzi giovani, fisicamente forti, con una faccia bella, sorridente, capaci di trasmettere entusiasmo e passione per quello che fanno. Abbiamo visto come miglior giocatore del Mondiale di pallavolo un atleta che ha appena compiuto 26 anni, il capitano degli azzurri, il leader tecnico (gioca nel ruolo di palleggiatore che, a tutti gli effetti, è il regista della squadra) e il leader morale, vorrebbe da dire spirituale e carismatico dei suoi compagni. Ho avuto la fortuna di incontrare, per la prima volta su un campo di pallavolo, Simone Giannelli da Bolzano in una selezione regionale, nel 2012. Era un ragazzo di poco più di 16 anni, già ai tempi capace di mettersi in luce con un'evidenza tale che non serviva certo essere esperti, bastava guardarlo camminare. Simone arrivava alla pallavolo da un'esperienza che potremmo definire multidisciplinare: sci, tennis, calcio nella sua città. Poi, per la fortuna della pallavolo, aveva scelto questo sport. O forse questo sport lo aveva scelto, chissà. Sta di fatto che diciannovenne, ho avuto il privilegio di farlo esordire in nazionale e da quel momento, dal sestetto titolare, non è uscito più.
"Cos'è il talento?", chiedevo all'inizio. Il talento è la capacità di tenere insieme qualità fisiche e tecniche con un atteggiamento che ti spinge a cercare di migliorare ogni aspetto del gioco, anche microscopico, in ogni momento utile, usando tutto il tempo che hai a disposizione nell'allenamento, assumendoti la responsabilità di ciò che fai. Il talento è anche una capacità di risposta proattiva, rapida ed efficace all'inallenabile, a quello che non puoi preparare, all'imprevisto, all'instabile. Ecco perché il talento si esprime al suo meglio non quando è facile, ma quando è difficile. Insomma, se il talento è un dono, l'allenamento è una scelta, dura, faticosa, in salita, che devi reiterare ogni singolo giorno della tua carriera.
Ecco cosa è il talento. Ed ecco perché Simone Giannelli probabilmente sarebbe diventato un campione in qualsiasi altra disciplina immaginabile, dal tiro con l'arco al decathlon. Sarebbe potuto diventare… ma in realtà è diventato un campione (del mondo) nella pallavolo. Dove oltre all'altezza, alla capacità di salto e una buona articolazione della spalla, serve interpretare bene quella famosa regola che impone il passaggio, vietando di poter fermare la palla o, semplicemente, di toccarla due volte di fila. Se "campione" o "campionessa", in altri sport, è colui o colei che è in grado di risolvere il match da solo, nella pallavolo questo fatto è proibito dal regolamento. Tutto ciò che farai dipenderà in maniera diretta da qualcosa che qualcuno avrà fatto prima di te, e ogni volta che tu farai qualcosa determinerai la qualità di quanto succederà dopo di te. Ecco che cosa è il talento: una specie di intelligenza collettiva che regola il rapporto fra l'io e noi.
Simone Giannelli, in questo momento il miglior palleggiatore del pianeta, senza dubbio è un ragazzo che ogni volta che parla, senza eccezioni, usa la prima persona plurale: "noi". Ecco cosa è il talento ed ecco perché la pallavolo ha scelto Simone Giannelli. Perché Simone Giannelli, semplicemente, è la pallavolo.
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