Scuola, dimissioni e pensioni per il 2021
giovedì 19 novembre 2020
Per lasciare il servizio al termine del corrente anno scolastico, i religiosi e i laici che insegnano religione, devono comunicarlo entro il prossimo 7 dicembre. Così ha stabilito il Ministero dell'Istruzione con la circolare 36103 del 13 novembre. La scadenza, fissata in anticipo per i possibili effetti Covid nel settore, interessa anche gli altri docenti e il personale tecnico-amministrativo in possesso dei requisiti previsti per le diverse uscite dal lavoro (vecchiaia ordinaria, pensione anticipata, opzione donna, quota 100, ape sociale, lavoratori precoci). Per chi si dimette volendo utilizzare sia la pensione anticipata sia quota 100 sono richieste due distinte domande, ma quella di quota 100 sarà valutata in subordine all'altra.
Tutte le richieste di cessazione (e le eventuali revoche) devono essere presentate, anche dai docenti di religione, utilizzando esclusivamente la procedura web Polis "i-stanze online". Le domande avranno effetti dal 1° settembre 2021. Sia l'Inps sia le strutture scolastiche devono provvedere nel frattempo alla sistemazione dei conti assicurativi dei pensionandi e in particolare delle domande di Ricongiunzione, Riscatto e Computo già avanzate alle scuole fino ad agosto 2000 e non ancora definite. Al termine di queste operazioni, ma entro il 24 maggio 2021, a tutto il personale dovrà essere certificato il diritto al pensionamento. Solo in seguito, gli interessati potranno inviare all'Inps la classica domanda di pensione (online, al call center, a un patronato).
Coloro che sono interessati all'Ape sociale o alla pensione anticipata per i lavoratori precoci, una volta ottenuto il riconoscimento dall'Inps, potranno presentare la domanda di cessazione dal servizio con modalità cartacea entro il 31 agosto 2021.
Quanto alla buonuscita (trattamenti di fine servizio e trattamenti di fine rapporto) tutti i dipendenti che lasciano il servizio con quota 100 o con i requisiti della Riforma possono chiedere, alle banche e agli intermediari aderenti, un anticipo della rispettiva indennità tramite un finanziamento per non oltre 45mila euro. Spetta all'Inps, seguendo il nuovo Regolamento Tfs/Tfr approvato lo scorso aprile, quantificare l'importo dell'anticipo spettante all'interessato sulla base dei dati giuridici ed economici aggiornati a cura degli uffici scolastici territoriali.
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