Storie di ragazze e ragazzi nella Resistenza
giovedì 9 luglio 2020

C’è Gigi, nome di battaglia Matita, liceale più abile con il taccuino che con il fucile, giovane partigiano sulle colline toscane: Mandato a Sant’Anna di Stazzema a lui tocca prendere nota di uno degli eccidi più sanguinosi della storia dell’occupazione nazifascista durante l’ultima guerra mondiale. Lui a raccogliere le testimonianze dei pochi sopravvissuti dell’intero paese massacrato. C’è Vittorio che, superata la prova di coraggio della banda di bambini di via Vandalino a Torino, incontra per caso due veri partigiani che lo arruolano per consegnare un pacco pericoloso. Ci sono Marta, intraprendente biondina tredicenne della campagna vicentina, capace di mettere in salvo un bel gruppo di partigiani e fuggiaschi e la brigata di Ferruccio che nella bergamasca con coraggio e faccia tosta disarma un manipolo di camicie nere. Sono alcuni dei giovanissimi protagonisti degli otto racconti ispirati a storie vere che si susseguono in questa raccolta intitolata O bella ciao (Il Battello a Vapore; 14 euro) firmata da Lucia Vaccarino e Stefano Garzaro.

Storie che, intrecciando finzione e verità storica, ci parlano di quei tempi di guerra, di bombe, assalti, rappresaglie e inaudite violenze. di paura, dolori e sofferenze che innescarono in molti la volontà di resistere e di opporsi alla ferocia del nazifascismo. Storie che ci restituiscono soprattutto il coraggio di tanti ragazze e ragazzi che hanno messo a rischio la propria vita, molti perdendola, in nome del sogno di un Paese libero dalle dittature, democratico e non violento. Con la colonna sonora di “O bella ciao”, oggi più che mai diventata simbolo di libertà. Dai 12 anni

Una spiaggia, una scogliera, un tramonto dietro un cucuzzolo, una collina di vigneti, la facciata di una chiesa, un monumento. La bellezza è un evidente denominatore comune quando si parla di natura o di arte. Eppure creare bellezza è un esercizio che dipende anche da ciascuno di noi. I bambini possono capirlo. Tutti per esempio nel proprio piccolo potrebbero fare qualcosa per rendere gradevoli e attraenti gli spazi comuni di una città. Luca Tortolini e Beatrice Cerocci ci raccontano in questo albo illustrato, Il Giardino più bello (Il Castoro; 13,50 euro), con parole giuste e immagini di vera bellezza come sia facile innescare un cambiamento in positivo se tante forze si uniscono e vanno nella stessa direzione.

In una città di un grigiore raro viene indetto un concorso: ci sarà un grande premio per il giardino più bello. Pian piano la voce corre di bocca in bocca, così che giardini, balconi, terrazze e cortili ma anche gli angoli più impensati come i parcheggi o i cestini delle biciclette si vestono fantasiosamente di mille colori e di verde. Gli abitanti fanno a gara, la città è irriconoscibile e, va detto, risulta la vera vincitrice dell’iniziativa collettiva. Il grande premio però viene assegnato a… Impossibile dare indizi, bisogna arrivare all’ultimissima pagina. Dai 4 anni

Come non guardare con sospetto certe strane e sibilline proposte della Volpe? Come accettare i suoi inviti a cuor sereno? La sua furbizia è nota e anche la sua propensione a seminare tranelli e a fabbricare inganni con cui abbindolare il prossimo. Così quando Volpe invita Orso, Coniglio, Topo, Civetta e Tartaruga per una grossa sorpresa nell’albero cavo, tutti si arrovellano per indovinare di cosa può trattarsi. Da un lato sono entusiasti, dall’altro temono che la furbastra voglia giocare loro un brutto tiro, soprattutto contando sulle passioni di ciascuno.

Dovranno aspettarsi il peggio? La sorpresa della volpe (Camelozampa; 15 euro), albo di esordio nella scrittura di Virginia Stefanini, teneramente illustrato da Margerita Micheli, ricorda ai più piccoli quanto rinunciare ai pregiudizi sia una scelta non sempre facile ma doverosa. Talvolta bisogna pur rischiare. Dai 3 anni

Un racconto duro, che ci parla di un mondo contadino lontano fatto di miseria e lavoro pesante, di sfruttamento, fatica, sacrifici, rabbia e rassegnazione. Di case di pietra, umili, pareti spoglie e camini accesi, odori di fumo e umidità. Ma anche di gente semplice, capace di condividere il poco, e di tirare avanti senza troppe domande. Un mondo in cui le donne badano alla casa ma non si sottraggono alle fatiche dei campi accanto agli uomini, braccianti dalla pelle segnata dalle rughe del lavoro al sole. Scritto da Barbara Ferraro e illustrato da Sonia Maria Luce Possentini per Read Red Road, casa editrice e libreria romana, Gli zoccoli delle castagne (14 euro) è una storia vera, ambientata nella Calabria rurale degli anni 30, ispirata ai racconti della nonna dell’autrice. Al centro c’è l’infanzia di Lina, segnata dal lavoro e dalla povertà. Undici anni, coraggiosa figlia di un tempo in cui per i bambini non c’era scuola, libri, giocattoli e divertimenti, Lina è la maggiore di tanti figli e tra i suoi compiti c’è anche quello di occuparsi del fratellino minore o di accompagnare gli adulti nei campi e ai primi di ottobre nei boschi per la raccolta delle castagne.

Lavoro pesante compagno di freddo, pioggia e fango, facile da dimenticare, per pochi attimi, con la gioia di un paio di scarpe nuove. Piccolo quadro di un passato che appartiene a tutti, questo libro illumina e fa memoria di un pezzo di Storia che è importante far conoscere ai ragazzi di oggi. Sostiene Barbara Ferraro: «Se una bambina l’ha potuto vivere, i bambini lo possono leggere. Sarebbe ingiusto che la storia di una persona qualunque, seppur così straordinaria, passasse inosservata. Quelle bambine come mia nonna hanno diritto a essere ricordate». Non rimane che dire di quanta bellezza, realismo ed energia le illustrazioni inconfondibili di Sonia Maria Luce Possentini regalano al testo. Dai 13 anni

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