La Giornata della Memoria: l'Olocausto raccontato ai bambini
mercoledì 22 gennaio 2020

Quando Renata vede una serie di numeri tatuati sul braccio di sua nonna Anna e ne chiede la ragione, scopre la sorte terribile dei bisnonni ebrei nel campo di sterminio nazista di Auschwitz-Birkenau, nell’inverno del 1944 e la storia invece della nonna internata bambina ma sopravvissuta assieme al nonno Umberto. Vite salvate ma esperienze atroci. Ora che Anna non c’è più Renata ne sente il vuoto. La nonna s’impegnava per tenere viva la memoria andando nelle scuole a parlare con i ragazzi e attraverso un’associazione cercava altri sopravvissuti alla Shoah.

Nonno Umberto invece di quel passato non vuole parlare e ora che la malattia di Alzheimer avanza, fa sempre più fatica a ricordare. Poi un giorno Renata scopre che la nonna, di nascosto da tutti, faceva visita a una persona. Di chi si trattava e perché? Con La via del ricordo (Edizioni Dehoniane; 14,50 euro) Sergio Badino racconta ai ragazzi crudeltà e protagonisti della Shoah, con uno sguardo teso al futuro. Quando i sopravvissuti non avranno più voce per dire cosa è successo, cosa hanno patito sulla propria pelle e visto con i propri occhi. Perché allora ci vorranno giovani pronti a raccogliere il testimone e far sì che la memoria non si perda per sempre. Dai 13 anni

Sei bambini sopravvissuti all’Olocausto raccontano le terribili esperienze della deportazione nei campi di sterminio. La fame, il freddo, le violenze subite, la spersonalizzazione che subirono ma anche la voglia di vivere e il coraggio di resistere. Tobias, Livia, Selma, Susanna, Emerich ed Elisabeth erano solo bambini e avevano immaginato di vivere una vita serena e protetta con le loro famiglie invece la guerra e il nazismo li hanno travolti e fatto pagare un prezzo altissimo per il loro essere ebrei.

Questa graphic novel Presto torneremo a casa (Einaudi Ragazzi; 13 euro) racconta attraverso la voce dei protagonisti sei storie vere drammatiche tuttavia risolte con la salvezza. Una testimonianza importante perché, come sostiene Emerich Roth, uno dei sei – diventato terapeuta nei servizi sociali, nelle carceri e nei centri di recupero per giovani tossicodipendenti – “solo sapendo cosa è stato l’Olocausto si può essere pronti ad affrontare la vita. Una generazione senza storia non ha alcuna possibilità di impedire che la storia si ripeta”. Dai 14 anni

Ancora testimonianze di chi vissuto la tragedia della Shoah o ne ha ereditato la storia dai genitori e dunque sente il dovere di continuare a tenerla viva. I bambini raccontano la Shoah (Sonda; 14 euro) è un racconto a più voci: Lia Levi e Uri Orlev, autori che hanno subito persecuzioni e deportazione, si fanno portavoce delle speranze e delle paure dei bambini durante la guerra, il fascismo e il nazismo; Ela e Marian Kaminski ripercorrono la loro drammatica infanzia ma anche la loro storia di amore nata da un incontro qualche anno dopo la guerra; Sarah la loro figlia, dal passato dei genitori ha recuperato la favola del ghetto di Lodz per i bambini costretti al lavoro.

Maria Teresa Milano, coautrice del volume, insieme a Sara Kaminski, entra in quello che è stato l’inferno dei bambini nella fortezza di Terezìn. Infine con Cesare Alvazzi Del Frate si ripercorre con gli occhi di ragazzi gli anni del fascismo e la scelta di opporsi al regime in nome della libertà. Dai 15 anni

Quando il 4 agosto 1944 le SS fecero irruzione al civico 263 del Prinsengracht, il canale più esteso di Amsterdam, individuando dietro uno scaffale zeppo di schedari un alloggio segreto, apparve il nascondiglio di otto ebrei tra cui la quindicenne Anne Frank. Tutti vennero arrestati. Deportata prima ad Auschwitz-Birkenau, trasferita con la sorella Margot nel campo di concentramento di Bergen-Belsen, Anne morirà di tifo nel febbraio del 1945, poco dopo la sorella. Durante i due anni di vita nell’alloggio segreto iniziato nella primavera del ‘42 Anne racconta tutto quanto accade, il suo sentire, i sentimenti, le considerazioni sul tempo che sta vivendo, le speranze e le paure per il futuro, nel diario ricevuto in dono per il suo tredicesimo compleanno.

Con una scrittura lucida e vivace, Anne ci ha lasciato un Diario spontaneo e personale, un ritratto intimo di sé, diventato il suo testamento spirituale, il simbolo dell’Olocausto e del dovere della Memoria. Uno scacco matto a Hitler come sottolinea Marco Missiroli nella postfazione a questa nuova edizione del Diario pubblicata da Mondadori (18 euro) a cura di Guia Risari e traduzione di Antonio De Sortis, che presenta la versione A, ovvero la prima stesura, integrata con alcuni brani scelti della versione B, una successiva scrittura del Diario in cui Anne aveva eliminato alcune parti, considerando l’eventualità di una pubblicazione. Le illustrazioni di Giulia Tomai, in bianco e nero con particolari in rosa corallo, danno una leggerezza al testo ma contemporaneamente suggeriscono un senso di freddo smarrimento al lettore che si appresta a entrare nel delicato mondo di Anne. Dai 14 anni

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