Rivalutati gli indennizzi alle casalinghe
martedì 16 novembre 2021
Aumentano gli importi dei risarcimenti dell'Inail alle casalinghe colpite da invalidità a causa di un infortunio in ambito domestico, in genere cadute, ustioni, tagli. Gli agguati alla salute di chi lavora in casa provengono soprattutto dal gas, dalle scale, dagli elettrodomestici ma anche dai detersivi e dallo spostamento di oggetti pesanti. Un decreto del ministero del Lavoro ha disposto una rivalutazione degli indennizzi con effetti dal 1° gennaio 2021. Agli incidenti domestici delle donne (e anche degli uomini) che si curano della famiglia e della casa provvede l'assicurazione presso l'Istituto Infortuni e che garantisce un indennizzo proporzionato al grado d'invalidità sofferta. Poiché le casalinghe svolgono gratuitamente e per affetto il lavoro, la liquidazione degli indennizzi fa riferimento a una retribuzione convenzionale che, solo per questa finalità, è pari al minimo previsto per il settore industriale; la retribuzione convenzionale è stabilita in 17.448,90 euro. Da questo riferimento discendono i nuovi aumenti in caso d'inabilità permanente secondo la gradualità accertata dall'Inail in base ad apposite tabelle:
- per le invalidità tra il 6% (grado minimo) e il 15% spetta un importo una tantum elevato ora da 300 a 337, 41 euro.
- per le inabilità permanenti, a partire dal 50% e fino al 100%, i nuovi importi mensili continuativi variano da 322,41 a 1.293,90 euro, aggiungendo un eventuale assegno per l'assistenza personale continuativa (APC) di 574,59 euro.
- in caso di morte, un assegno ai familiari di 10.542,45 euro. In ogni caso i risarcimenti devono riguardare infortuni accaduti sul territorio nazionale ed escludendo quelli che, anche se in ambiente domestico, sono conseguenti a un rischio estraneo al lavoro domestico.
Si approssima l'appuntamento annuale per l'iscrizione o il rinnovo dell'assicurazione da eseguire entro il 31 gennaio 2022 pagando un contributo unico di 24 euro. L'obbligo si applica alle casalinghe in età tra i 18 e i 67 anni. Dall'assicurazione sono escluse figure, come le colf, perché hanno già una copertura assicurativa. Esenti anche altre categorie (borsisti, lavoratori nelle varie forme di part time) essendo tutelate da una gestione previdenziale sebbene in forma saltuaria o interrotta.
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