“Reazione a catena” Un quiz da equinozio
giovedì 24 giugno 2021
Quindici edizioni non sono poche. Ormai anche Reazione a catena, il preserale di Rai 1 in onda dalle 18,45 fino al Tg delle 20, è diventato una sorta di equinozio che segna l'avvio dell'estate in tv. Condotto per il terzo anno consecutivo da Marco Liorni, propone la formula classica del quiz a premi (o del game show che dir si voglia), sostanzialmente ispirata ai giochi enigmistici: due squadre composte da tre giocatori (amici, colleghi o parenti) si sfidano sulla loro capacità di indovinare, formare, completare e ordinare parole e “catene” di vocaboli. Ma, soprattutto, è decisiva la loro capacità di capirsi al volo nel gioco dell'“Intesa vincente”, che decide la squadra campione della puntata con la possibilità di accedere al gioco finale e aggiudicarsi il montepremi accumulato. I motivi di fondo che spingono il pubblico a seguire il programma sono quelli soliti che fanno da sempre la fortuna dei telequiz: il cercare di indovinare da casa; l'ammirazione per coloro che sanno o se non altro intuiscono; il meccanismo più o meno coinvolgente o divertente dei giochi; le vincite in denaro (sia pure in gettoni d'oro). Il conduttore personaggio e gli incidenti di percorso fanno il resto. Infatti, anche a Reazione a catena non mancano le gaffe e qualche sortita azzardata come quando martedì scorso alla parola «limonata» (peraltro non corretta), Liorni ha chiesto a due delle ragazze del trio delle “Pignolette” se erano fidanzate, per poi giustificarsi dicendo che la battuta gli era venuta così. Non mancano nemmeno i silenzi imbarazzanti di fronte a cosa abbia scritto Dante Alighieri. Ma questo fa parte del gioco, tanto per rimanere in tema. Insomma, è messo in conto da sempre e adesso alimenta anche quel dibattito sui social che ormai piace tanto agli stessi autori tv, convinti che sostenga gli ascolti. Al netto di tutto, Reazione a catena resta comunque un programma piacevole.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: