domenica 12 settembre 2004
Di un cuore e di una mente vi faccio, liberi da odio. Amatevi l'un l'altro, come una vacca ama il vitello che ha generato. Che il figlio sia cortese con suo padre, in armonia con sua madre. Che la moglie pronunci parole gentili e dolci al marito. Mai un fratello odi suo fratello né una sorella ferisca sua sorella" Mangiate e bevete insieme. Io vi tengo uniti insieme. Riunitevi per il culto al Signore come raggi di una ruota. L'immagine della vacca che si china a lambire il vitello appena generato ci fa comprendere che l'originale di questo testo proviene dalla spiritualità indiana. Ne cito alcune righe desumendole dal volumetto curato da un filosofo e teologo che unisce nella sua stessa carne, oltre che nello spirito, Oriente e Occidente, Raimon Panikkar, che ho conosciuto e che considero un amico. Gli inni cosmici dei Veda è il titolo del libro (Bur-Rizzoli) e il brano scelto sembra quasi coniugarsi spontaneamente con le parole degli Atti degli apostoli: «La moltitudine di coloro che erano venuti alla fede aveva un cuore solo e un'anima sola» (4, 32). Genitori e figli, fratelli e sorelle, mogli e mariti sono i primi destinatari di questo appello perché essi dovrebbero testimoniare nel mondo la bellezza dell'amore, una testimonianza purtroppo spesso offuscata e lacerata. Si sa che l'amore quando decade, non si fa solo indifferenza ma si deforma in odio. Ma vorrei solo che meditassimo in questa domenica sulla bella immagine dell'assemblea liturgica, simile a una ruota i cui raggi sono i fedeli e il cui centro è il Signore. Cerchiamo di ritrovare almeno lì un po' di armonia per correre insieme nella vita. L'inno vedico finisce così: «Non smettete mai di amarvi!».
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