Quella “#Riccanza” assolutamente povera
giovedì 30 novembre 2017
Qualcuno la chiama “sfacciataggine esistenziale”. Come concetto non è male: dà bene l'idea di cosa sia #Riccanza, il docu-reality di Mtv (canale 133 di Sky il martedì alle 22,50), giunto alla seconda edizione. «I'm not povero» è lo slogan di un gruppo di figli di papà dai cognomi spesso altisonanti: Lamborghini, per dirne uno. In questo caso si parla di una rampolla della famiglia che dà il nome alla nota casa automobilistica, che produce bolidi come la Miura. Un nome di una macchina che la «povera» ragazza si ritrova anche all'anagrafe aggiunto a quello di Elettra. Fatto sta che Elettra Miura Lamborghini è diventata pure una star televisiva, oggetto persino degli scherzi de Le iene, ma anche una star della carta stampata, soprattutto di quella patinata che un tempo, prima dell'emancipazione, si definiva per soli uomini. Lei si dichiara simpatica e alla mano. Noi abbiamo qualche dubbio. Le prove non mancano. L'ultima arriva proprio dalla prima puntata di #Riccanza2, quando la Lamborghini si ritrova con il suo «gemmologo di fiducia» per cambiare colore ai quarantuno piercing che ha sparsi su tutto il corpo. Il colore in questo caso non è quello dei soldi, come recitava il vecchio film con Paul Newman e Tom Cruise, bensì quello dei diamanti. Di fronte a tale scempio, diventa quasi sopportabile il dilemma di Farid Shirvani quando non sa quale Rolex abbinare alle Jordan (per chi non lo sapesse si tratta di orologio e scarpe). La puntata in questione ci ha proposto anche delle new entry come Jessica Haile Selassie, una vera principessa, pronipote dell'ex imperatore dell'Etiopia, che «sboccia Dompe» a tutto spiano su una terrazza a Trinità dei Monti con vista mozzafiato su Roma (anche in questo caso, per chi non lo sapesse «sboccia» significa stappare e il «Dompe» non è altro che il carissimo champagne francese Dom Pérignon). L'unica cosa che unisce questi giovani ricchi al resto dell'umanità è l'uso sfrenato dei social. Non a caso il titolo del programma è preceduto dall'hashtag. Per questi ragazzi, facebook, twitter, soprattutto instagram sono fondamentali. È lì che ostentano preferibilmente la loro ricchezza. Il virtuale diventa più importante del reale. I nuovi strumenti del comunicare si trasformano in luoghi di esperienza di vita. Non importa se poi sono fasulli sia gli ambienti che la vita.
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