martedì 13 settembre 2005
Lo sfoglio gli antichi sapienti e vi ritrovo i miei pensieri più moderni.Tutti i pensieri intelligenti sono già stati pensati; occorre solo tentare di ripensarli.È significativo un dato che si registra ormai a più riprese, il ritorno ai classici. Tutte le volte che si propone una lettura di Dante, di Omero o della Bibbia è sorprendente vedere la folla - spesso a prevalenza giovanile - che s"accalca per l"ascolto, talora in situazioni anche disagiate, ma con grande attenzione. Le motivazioni sono varie, a partire dalla saturazione di quell"eccesso di chiacchiera e di banalità che imperversa nella comunicazione di massa. Due altre ragioni ci sono suggerite nella duplice citazione che oggi proponiamo.La prima osservazione la traggo dal romanzo Il primo cerchio (1969) del famoso scrittore russo Aleksandr I. Solzenicyn ed è una considerazione che sovente lascia stupito ogni lettore dei classici: si scopre che essi sono molto più attuali, coinvolgenti e "moderni" di tanti testi e di intere paginate di giornali pubblicate ai nostri giorni. Essi, infatti, sanno cogliere non solo il senso profondo della realtà ma anche intuirne gli sviluppi, affacciandosi persino sul futuro. Ed eccoci alla seconda nota, appartenente a colui che può essere ritenuto già un classico: è, infatti, una delle "massime" del grande Goethe. Egli sostanzialmente ci ricorda quella celebre immagine di Bernardo di Chartres: noi siamo nani sulle spalle di giganti. Il nostro compito non è partire da zero, ma sulla base necessaria del passato - ecco il rilievo delle cosiddette "radici"! - ripensare, riattualizzare, proiettare verso l"oggi quel messaggio fecondo e creativo.
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