Marmellata
domenica 16 febbraio 2025
Ci sono discorsi sulla felicità che fanno paura, come la parabola di Gesù sul ricco e il povero Lazzaro (Lc 16,19-31): la felicità di uno che è ricco in questo mondo lo conduce all’infelicità eterna. Non abbiamo quindi il diritto di essere felici fin da adesso? Ma certo che sì! La felicità del ricco, però, non è felicità: è un semplice comfort, la più ingannevole illusione di felicità. Ci sono comfort piacevoli come ci sono anche comfort inquietanti, comfort in cui si è infelici, comfort dove si muore di solitudine, ma che restano comunque dei comfort. Non è bene per l’uomo restare sempre invischiato nella stessa marmellata. La via del Vangelo che mi strappa dai comfort che mi isolano è il mio fratello. La sua sofferenza, le sue idee differenti, i suoi modi sconcertanti mi impediscono di diventare uno scapolone spirituale, intrappolato in abitudini che diventeranno ben presto manie. Il mio riflesso è di proteggermi da questi altri che gettano scompiglio nella mia vita ben ordinata. Ma Gesù avverte: il tuo prossimo non è una minaccia, è la tua salvezza. Se lo rifuggi, finirai per essere solo come il ricco che non vedeva più Lazzaro e la sua miseria. Nella maggior parte dei monasteri, i fratelli pregano stando gli uni di fronte agli altri. Io prego Dio, ma quello che ho davanti agli occhi è quel fratello che mi infastidisce, quel fratello la cui sofferenza mi preoccupa. Quel fratello fatto a immagine di Dio che è la sua icona più somigliante. © riproduzione riservata
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