Ma l'opera di visitare i carcerati si può fare anche dalla Rete
venerdì 19 febbraio 2016
Tra le evidenze dell'informazione ecclesiale digitale (e non) di questi giorni, dentro a quel 60% di notizie religiose che il viaggio di papa Francesco in Messico si è guadagnato, ha trovato un certo spazio la visita ai carcerati (opera di misericordia corporale n. 6) compiuta a Ciudad Juarez. Così, avevo pensato di farmi accompagnare dalle parole del Papa al primo di una serie di quattro incontri con il laboratorio di giornalismo della Casa circondariale di Bologna, altrimenti nota come il “Carcere della Dozza”. Una frase, in particolare, mi era parsa perfetta per confermare i detenuti e i volontari del Laboratorio nell'impresa giornalistica alla quale si dedicano già da qualche anno: «Impegnatevi fin da qui dentro a capovolgere le situazioni che generano ulteriore esclusione. Parlate con i vostri cari, raccontate loro la vostra esperienza, aiutate a frenare il giro vizioso della violenza e dell'esclusione. Chi ha sofferto profondamente il dolore e, potremmo dire, “ha sperimentato l'inferno” può diventare un profeta nella società. Lavorate perché questa società che usa e getta non continui a mietere vittime».Quella frase di Francesco è rimasta tuttavia chiusa nella mia memoria biologica: l'unica che ho potuto portare con me nel Laboratorio, giacché in carcere – certamente in quel carcere – l'accesso alla Rete non è consentito, mentre nel giornale di carta che a un certo punto è comparso sul tavolo della biblioteca essa non era riportata per intero. Ciò non mi ha impedito di condividere con il bel gruppo di detenuti e volontari che ho conosciuto un po' di esperienze (della frase di papa Francesco non mi ero preso appunti, ma di altro sì), comprese alcune cose che della Rete ho appreso in questi anni. Anche perché il loro giornale, che si chiama “Ne vale la pena”, pur non avendo Internet tra gli input ce l'ha come output, visto che gode già da qualche anno dell'ospitalità settimanale del portale di informazione sociale “Bandiera Gialla” (http://tinyurl.com/jyfe8tv). Merita una visita, e basta un clik.
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