Le vere vite ritrovate di “Second chance”
mercoledì 19 ottobre 2022
Quattro ritratti umani di persone unite da un passato tormentato, ma anche da una possibile rinascita. Sono storie di vita e di riscatto sociale quelle proposte dall'interessante documentario Second chance, raccontato da Cristiana Capotondi, scritto e diretto da Erika Brenna, da oggi disponibile in esclusiva streaming sulla piattaforma di Discovery+. Realizzato con il supporto di Cisco Italia e della Comunità di Sant'Egidio, Second Chance racconta due storie appartenenti alla realtà carceraria milanese di Bollate e due incentrate su vicende di emarginazione, esclusione e fuga dalla guerra. Luca è in carcere per omicidio, sta scontando la pena all'ergastolo, ma grazie alle competenze acquisite con il corso d'informatica può uscire per andare a lavorare. Lui stesso sceglie di farsi intervistare all'interno della chiesa di San Giovanni in Laterano a Milano: «Questa parrocchia – spiega – è diventata il mio ufficio». Anche Giulia, condannata per omicidio, grazie ai corsi di Cisco ha ritrovato fiducia nel futuro. Renato, invece, a causa del fallimento della propria attività era finito a vivere su una panchina in Trastevere. È stato salvato dalla Comunità di Sant'Egidio. «L'affetto che ho ricevuto e l'entusiasmo trasmesso – racconta – mi hanno dato la spinta per ricominciare». Anche Nour e Hasan, fuggiti dalla Siria con il piccolo figlio, hanno trovato un tetto a Roma grazie a Sant'Egidio. La Capotondi è precisa e partecipe nel fare le domande e nell'ascoltare le risposte. Ad integrare i colloqui alcune testimonianze tra cui quelle di don Gino Rigoldi, cappellano del carcere minorile Beccaria a Milano, e di Filippo Sbrana della Comunità di Sant'Egidio. Unico appunto per l'inutile titolo in inglese quando in italiano avevamo “Seconda possibilità” o ancora meglio “Seconda opportunità”.
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