martedì 30 gennaio 2007
Tutto nasce dal fatto che si fanno le cose a metà. Si è buoni solo a metà. Ecco perché il mondo si trova nei pasticci. Fate le cose bene in modo completo. Il chiodo dev"essere battuto fino in fondo. Dio odia dieci volte di più un mezzo diavolo di un arcidiavolo!Se uno evoca Zorba il greco, subito nell"orecchio inizia a snodarsi quella straordinaria musica di Mikis Theodorakis dalla felice scansione ritmico-timbrica e negli occhi si delinea il volto possente e scavato di Anthony Quinn nell"omonimo film di Michael Cacoyannis (1965). In realtà Zorba il greco è stato prima di tutto il titolo di un romanzo del greco Nikos Kazantzakis che nel 1946 ha creato questo personaggio forte e generoso. È lui oggi a darci una lezione, nello spirito del suo ottimismo, pronto a dedicarsi a una causa con tutto se stesso. Contro gli esitanti per eccesso di prudenza, contro gli egoisti per interesse personale, contro i pigri che rimandano il compimento di un"opera alle calende greche (è il caso di dirlo"), ecco invece il suo monito netto.Non fermarsi a metà del guado; non lasciare l"opera incompiuta (l"«incompiuta» è venuta bene solo al genio di Schubert!); non centellinare il proprio contributo per un mondo diverso. La mediocrità, che appunto si blocca nel mezzo dell"azione, del pensiero, della decisione per non sporcarsi troppo o consumarsi, è detestata da Dio più del male impulsivo, talora compiuto senza colpa o in buona fede. Come si fa, infatti, a dimenticare il monito di Cristo alla Chiesa di Laodicea: «Tu non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo! Ma poiché sei tiepido, sto per vomitarti dalla mia bocca» (Apocalisse 3, 16). Troppo di rado ci si preoccupa del peccato di omissione che in realtà semina attorno a sé vuoto sovente più dello stesso male.
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