martedì 20 marzo 2018
La faiblesse de croire è un'espressione di Michel De Certeau, una delle menti illuminate del ventesimo secolo: la fede dell'uomo moderno nasce ferita, non è forte, bensì debole, non ha più dietro di sé grandi architetture sociali e politiche pronte a garantirla e sostenerla, come accadeva in passato, anche perché prima la violenza totalitaria poi la corruzione delle democrazie hanno depositato la dinamite nei gigli dei campi. L'uomo religioso resta da solo, avvelenato dai radicalismi e mortificato da chi parla a nome suo senza avere la legittimità per farlo. Ma in fondo, dichiarò De Certeau in un'altra opera ancora più decisiva, Lo straniero o l'unione nella differenza, è questa l'ora della verità: «L'esperienza cristiana rifiuta radicalmente la riduzione alla legge del gruppo». Continuare a formarli significa creare separazioni. Trasformare la nostra identità in un'arma contundente. Dietrich Bonhoeffer pensava che se viviamo con una gamba sola in terra, saremo così anche in cielo. Per tale ragione è l'educatore l'uomo del futuro: colui che si dichiara disposto a recarsi in un luogo che non aveva previsto. Si tratta di un individuo temerario, come dovrebbe essere il padre, pronto a raccogliere tutto il sapere accumulato nel tempo per consegnarlo ai bambini: loro ne sapranno fare buon uso.
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