Il Palio vince su La 7 e la Rai perde Siena
martedì 5 luglio 2022
Perdere il Palio di Siena non è come perdere il calcio o la Formula 1, ma è pur sempre perdere qualcosa, soprattutto per chi rivendica di essere la principale agenzia culturale del Paese. E il Palio, al di là dei detrattori, è cultura. Parliamo della Rai, che non ha più l'esclusiva della manifestazione senese. Per quattro anni se l'è aggiudicata La 7. Tra l'altro l'accordo quadriennale con il Consorzio per la tutela del Palio non sembrava fuori dalla portata delle tasche della Rai (che in gran parte sono le nostre). A La 7 intanto gioiscono per gli ascolti di sabato 2 luglio: oltre 1 milione e 200 mila telespettatori con uno share superiore al 10% in un orario che impattava anche i Tg Rai e Mediaset. Per la telecronaca di Pierluigi Pardo gioiscono un po' meno i senesi. Pardo, con umiltà, ammettendo di essere un profano, si è affacciato dalle trifore di Palazzo Sansedoni affidandosi alle precisazioni dello storico Giovanni Mazzini imposto dal Consorzio del Palio per garantire l'ortodossia. In questo modo ha condotto bene la lunga diretta della passeggiate storica fino al momento clou: la mossa, ovvero la partenza dei cavalli allineati tra i canapi con l'ultimo che dà il via entrando di rincorsa. Qui Pardo si è perso. Per lui tutte le mosse erano buone senza distinzione tra abbassamento del canape per motivi di sicurezza e mosse false, anche se non è stato aiutato da una situazione anomala che ha visto ridursi la carriera a sole sei contrade. Pardo ha parlato anche di lotta per il secondo posto, ignorando che al Palio c'è solo il vincitore. Le altre posizioni non contano, men che meno la seconda. Con La 7 scompare anche la senesità del conduttore che la Rai garantiva con giornalisti senesi d'origine come Annalisa Bruchi o senesi d'adozione come Paolo Frajese e Susanna Petruni.
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