martedì 9 luglio 2002
 Che cos"è un cinico? Uno che sa il prezzo di ogni cosa e il valore di nessuna.Questa famosa battuta, presente nella commedia Il ventaglio di Lady Windermere che Oscar Wilde compose nel 1892, è efficace nel descrivere un atteggiamento che non viene mai meno. Il cinismo è, infatti, considerato da molti una strada utile per il successo, e l"attrezzatura che richiede per percorrerla è fatta di insensibilità, di indifferenza, di disprezzo, di freddezza. Proseguendo per questa via, si giunge fino al punto di essere impassibili di fronte ai sentimenti, calpestati senza esitazione, divenendo imperturbabili davanti alla sofferenza degli altri.Uno schizzo di cinismo purtroppo contamina tutte le coscienze e spesso si allarga a macchia facendoci non di rado succubi del nostro egoismo e del nostro interesse personale. La china diventa, a questo punto, scivolosa; gli alibi e le scusanti si moltiplicano e il risultato è quello di avere forse risultati concreti utili ma di perdere amicizie, affetti, calore umano. Ricordo la frase di uno scritto minore di Robert L. Stevenson, l"autore del celebre Dottor Jekyll e Mister Hyde (1886): «Odio il cinismo più del diavolo, a meno che non siano la stes sa cosa». Ebbene, nell"insensibilità e nel disprezzo egoistico c"è effettivamente una presenza diabolica che dev"essere estirpata con la volontà e con la grazia, cioè con l"impegno personale e l"aiuto divino, così da ritrovare il valore autentico della realtà e la bellezza dell"amore generoso.
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