Il ceramista anti-usura che viene boicottato
domenica 1 ottobre 2017
Ha denunciato estorsori e usurai, ha perso la casa per i debiti, ha sulle spalle una famiglia colpita anche dalla malattia e oggi è sul lastrico. Eppure, Bernardo Mario Raimondi ha un'arte nelle mani, capaci di trasformare un pezzo di argilla in frutta e presepi, vasellame e piatti. È la storia di un ceramista palermitano di 56 anni che, malgrado il riconoscimento dello status di vittima di usura, non è riuscito a uscire da una drammatica situazione.
«Provo a vendere la mia merce davanti alle chiese o in qualche sagra, ma a Palermo nessuno compra da me – racconta –. L'affitto di casa, 650 euro, riesco a pagarlo con la pensione di mio padre, che vive con me e che ha 91 anni. Con me e mia moglie vivono anche i nostri due figli, di cui uno con gravi problemi di salute, e mia cognata che ha perso il lavoro. Non voglio elemosina, vorrei solo poter vendere quello che realizzo. Papa Francesco, qualche tempo fa, mi ha telefonato, rispondendo a una mia lettera, e mi ha detto: "Quando vai nelle chiese a vendere dai dignità alla tua famiglia"». Chi volesse vedere i suoi manufatti può visitare il sito http://bennardomarioraimondi.weebly.com.
Si può aiutare Bernardo Raimondi con un piccolo contributo sul ccp 15596208 intestato ad Avvenire, "La voce di chi non ha voce", P.zza Carbonari 3, Milano. Gli assegni devono essere intestati ad Avvenire, "La voce di chi non ha voce". Si può anche effettuare un bonifico a favore di Avvenire, "La voce di chi non ha voce", conto n. 12201 Banca Popolare di Milano, ag. 26, cod. IBAN IT 65 P0558401626000000012201.
(Ha collaborato Alessandra Turrisi)
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI