Famiglie da sitcom, tra alti e bassi
venerdì 13 luglio 2018
Sarà anche in crisi la famiglia, intanto la tv la sfrutta a piene mani, in Italia, ma soprattutto all'estero. Qui da noi con fiction come Tutto può succedere (Rai 1) con al centro la patriarcale e al tempo stesso moderna famiglia dei Ferraro. Ma è dall'altra parte dell'Oceano che arriva il maggior numero di sitcom con storie di padri, madri e figli a confronto. Alcune meglio, altre peggio. Tra le prime inseriamo senz'altro Speechless (Fox e Tv2000), che con ironica leggerezza e senza pietismi tratta anche il tema della disabilità. La serie segue le vicende della famiglia DiMeo: padre, madre e tre figli di cui il maggiore affetto da paralisi cerebrale infantile. Tra le seconde un posto in negativo se lo conquista Life in pieces (Fox) con la complicata, nevrotica e numerosa famiglia degli Short raccontata con troppe idiozie e qualche volgarità. In arrivo nei prossimi giorni si annunciano la prima serie di The Goldbergs (Fox) e la seconda stagione di 800 words (Fox Life). The Goldbergs racconta una storia familiare attraverso le immagini catturate con una videocamera dal piccolo di casa, l'undicenne Adam. Un padre vedovo alle prese con i figli e invece il protagonista di 800 words. In arrivo su Rai 2 anche Un papà a tempo pieno. Intanto il mercoledì alle 21.15 su Premium Joi (canale Mediaset visibile sulle piattaforme di Premium e di Sky) è iniziata l'altro ieri la nona e ultima stagione di The Middle, la sitcom statunitense che raggiungerà così l'ambito traguardo dei duecento episodi. La storia, ambientata in una cittadina dell'Indiana, è quella degli Heck: Mike (Neil Flynn), Frankie (Patricia Heaton) e i loro tre figli Axl (Charlie McDermott), Sue (Eden Sher) e Brick (Atticus Shaffer). Si tratta di una famiglia composita, nel carattere e non solo. Si potrebbe definire una famiglia ad altezza variabile: il padre altissimo, la madre piccoletta, un figlio quasi nano e gli altri due nella media. Anche il fisico, al pari dell'arredamento e dei colori della casa, ha un senso nel caotico gruppo familiare le cui vicende sono narrate dal punto di vista di mamma Frankie (sua anche la voce fuori campo). Quella di The Middle è una comicità surreale non proprio nelle nostre corde, e il doppiaggio non aiuta, ma lo stile è sostanzialmente garbato, la famiglia gioca pur sempre un ruolo positivo e qualche sorriso, se non proprio una risata, ci scappa.
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