Esportazioni extra Ue tornano a crescere
domenica 27 giugno 2021
Accelerano le vendite extraeuropee di prodotti agroalimentari. Segnale di una fase positiva ma delicata per il comparto. Per questo, deve essere seguita con attenzione da istituzioni e filiera. Ci vuole ancora molto poco - notano gli osservatori -, per bloccare tutto e, anzi, per far tornare le vendite su valori negativi. Ad attirare l'attenzione è stata Filiera Italia - che raccoglie alcuni dei migliori nomi della produzione e della trasformazione agroalimentare. Spiega gli ultimi dati sul commercio extra Ue dei beni non durevoli di cui l'alimentare rappresenta la grande maggioranza: +22,5% nel confronto maggio 2021/20 e +10,3% su gennaio-maggio 2021/20. Sarebbe il segnale di un progressivo, anche se parziale, recupero delle difficoltà logistiche legate alla carenza di container. Soprattutto i dati sono la «dimostrazione di una spinta continua dell'export delle nostre eccellenze agroalimentari». Da qui l'attenzione: «È essenziale bloccare il tentativo di limitare la nostra ripresa attaccando i nostri prodotti con iniziative strumentali penalizzanti come il Nutriscorse o l'indirizzo verso diete omologanti come quelle proposte da EAT Lancet». Accanto a questo, Filiera Italia rilancia la questione - da risolvere -, delle relazioni Ue-Russia dopo i segnali di volontà di ripresa del dialogo. «Il sistema di sanzioni e contro-sanzioni Ue-Russia – vene fatto notare –, colpisce pesantemente la nostra filiera agroalimentare, sia per la mancata esportazione verso quel Paese di eccellenze alimentari, sia per il crescente fenomeno dell'Italian sounding che inquina quel mercato con prodotti taroccati da Sud America o Turchia». Una situazione che provoca un danno di circa due miliardi.
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