giovedì 23 giugno 2016
«Un fiume usciva da Eden per irrigare il giardino poi di lì si divideva in quattro corsi: il primo si chiama Pison e scorre attorno a tutta la regione di Avila; il secondo si chiama Ghicon: scorre attorno la regione di Etiopia, il terzo si chiama Tigri, a Oriente di Assur, il quarto è l'Eufrate». Quattro canali da un'unica fonte: è il racconto di Genesi sui fiumi che dall'Eden vengono "deviati" negli angoli della terra. Fonti di vita per le steppe e di frutti per il ventre dei viventi; sulle loro rive sorsero le più grandi città, Roma compresa. Oggi l'uomo può a suo grado deviarne il corso. Sembra che i russi per dare una mano ai cinesi, la cui terra patisce siccità, intendano cambiare letto a una parte del fiume Ob, un'arteria d'acqua colossale che si getta sul Circolo Polare Artico. La magica mano dell'uomo potrebbe costruire un canale e spostare miliardi di metri cubi di acqua verso il Paese dei Mandarini. Arbitrio contro natura, o libero arbitrio? Dipende dal come e dal perché. «A colui che ha sete io darò gratuitamente da bere alla fonte dell'acqua della vita». Dice l'ultima profezia biblica. Qui è la discriminante: se i corsi si cambiano per dissetare gratuitamente l'umanità o - non sia mai! - per prendere "mazzette" dai signori dell'acqua.
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