Dieci nuove “Pillole” contro le fake news
sabato 19 novembre 2022
«Dammi solo un minuto», cantavano i Pooh. Lo stesso tempo lo chiede la Rai ai telespettatori nel tentativo di far passare in sessanta secondi un messaggio per promuovere lo sviluppo del pensiero critico e l’alfabetizzazione digitale dei cittadini. Un minuto per scoprire come riconoscere se una notizia o una immagine è falsa, se una news sui social o sulle chat di messaggistica è credibile. È questo l’intento che la Rai, nel suo ruolo di servizio pubblico (altre volte dimenticato), si propone con le dieci nuove Pillole contro la disinformazione, che da ieri, dopo l’anteprima su RaiPlay, trasmette sui propri canali generalisti e tematici. La prima pillola riguarda le breaking news, ovvero la disinformazione dell’ultim’ora quando sul web si creano, ad esempio, allarmismi immotivati. «Se ci informiamo on line — avverte la voce fuori campo — verifichiamo le fonti e fermiamoci a riflettere prima di fare commenti e condivisioni». Altre pillole riguardano la disinformazione attraverso i ritocchi fotografici, ma anche la disinformazione nel cibo e persino nella cura del cancro a proposito della quale sul web proliferano ancora sedicenti terapie miracolose. Ma le Pillole contro la disinformazione non si limitano a mettere in guardia, forniscono anche strumenti per orientarsi nella giungla dell’informazione, suggerendo, ad esempio, come avvalersi delle fonti aperte, ossia tutti quei documenti, studi e rapporti reperibili online, gratuitamente e legalmente. Le dieci nuove pillole, pensate in modo particolare per i giovani, che più di altri si informano sui social network, fanno parte della serie Uniti contro la disinformazione, che dopo le prime undici diffuse ad aprile e le dieci attuali ne prevede altre nove per coprire i principali ambiti in cui la disinformazione può proliferare. © riproduzione riservata
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