“Diagnosi impossibili” e anche improponibili
mercoledì 18 gennaio 2017
Malattie misteriose, Malattie imbarazzanti, Senza diagnosi e ora, da lunedì scorso in prima serata, Diagnosi impossibili. Real Time (canale 31 del digitale terrestre) non ci risparmia nulla sul fronte sanitario esasperato. Scorrendo tra i suoi programmi troviamo pure Vite al limite, ER: storie incredibili, 24 ore al pronto soccorso, Gravidanze straordinarie, Parti impossibili, Dottore, ho qualcosa che non va.... Di ospedali, lo sappiamo bene, è piena la tv. Si può dire che abbiano contribuito a farne la storia. I camici bianchi sono sempre stati “in prima linea”: dal dottor Manson della Cittadella con Alberto Lupo fino ai medici e ai pazienti di Braccialetti rossi. Per non scomodare la serialità americana. In quel caso, parlando di cosiddetti medical drama, l'elenco sarebbe davvero lungo. Ma adesso, con Real Time in particolare, si è aperto in Italia un capitolo nuovo, già presente sulle emittenti britanniche e statunitensi, quello delle patologie e delle abnormità. Non più fiction, ma medical-docu. L'ultima serie arrivata, quella delle Diagnosi impossibili, affronta malattie i cui sintomi spiazzano i medici. Si va dal dodicenne irlandese che si contorce in maniera incontrollata come se fosse posseduto, alla nuotatrice con un disturbo per cui tutto a un tratto non riesce a respirare, alla ventiquattrenne che emana cattivi odori tipo pesce marcio. E poi la ragazza dagli strani gonfiori sul corpo (con il volto che le diventa il doppio del normale), oppure il bambino il cui sangue bolle ogni volta che esce all'esterno. Insomma, casi estremi riconducibili, stando almeno a Real Time, a una delle settemila malattie rare che riguarderebbero trenta milioni di persone in Europa. Ma l'interesse scientifico diventa marginale in un reality che sembra puntare sulla morbosa curiosità circa le malattie impossibili altrui e forse anche sull'eccessiva attenzione alla propria salute, che in molti casi si trasforma in una sorta di ipocondria. Per di più, complice internet, ci stiamo pure improvvisando medici di noi stessi e di chi ci sta vicino azzardando diagnosi e cure in proprio. L'unica accortezza della tv del gruppo Discovery è quella di annunciare il programma come «fortemente sconsigliato a un pubblico di minori». Ma stando così le cose, compreso il solito doppiaggio approssimativo, Diagnosi impossibili risulta improponibile per tutti.
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