Dalle star della classica Sequentia un'Apocalisse da affresco medievale
domenica 25 gennaio 2009
Sono ormai trascorsi più di trent'anni anni da quando l'ensemble vocale e strumentale Sequentia ha avviato un'intensa attività di riscoperta del patrimonio musicale medievale, mediante uno scrupoloso lavoro sulle fonti originali e sulle tecniche esecutive dell'epoca; una lunga carriera costellata di innumerevoli successi, culminati nel 1994 con la vendita di quasi mezzo milione di copie del cd Canticle of Ecstasy, dedicato alle opere sacre di Hildegard von Bingen, e con la conquista del primo posto nelle vendite di dischi di musica antica di tutti i tempi e della prima posizione assoluta nelle classifiche di musica classica in Francia.
Il nuovo progetto discografico, realizzato in formazione ridotta " il cantante Benjamin Bagby si accompagna con la symphonia (una sorta di antenato della ghironda) e viene affiancato unicamente dall'arpa e dal flauto di Norbert Rodenkirchen " si intitola Endzeitfragmente («Frammenti per la fine del tempo») e si alimenta alle immaginifiche visioni bibliche ispirate principalmente al Libro dell'Apocalisse (cd pubblicato da Raumklang e distribuito da Jupiter). Il repertorio, riconducibile a un periodo compreso tra IX e XI secolo, spazia tra brani strumentali, sequenze e "canti delle Sibille", tutte suggestive testimonianze di un patrimonio orale e musicale di grande forza evocativa, chiamato ad accompagnare testi carichi di richiami simbolici e liturgici: un vero e proprio campo di battaglia dove si scontrano bene e male, vita e morte, luce e tenebre, gloria e maledizione.
Un programma estremamente originale, vario e impegnativo, che i Sequentia indagano con rigore assoluto e la consueta maestria, senza mai cedere alla tentazione di scendere a patti con facili compromessi "estetizzanti", riuscendo ad aggiungere un altro importante sigillo al già ricco palmarès della propria produzione discografica; ricomponendo un affresco visionario e profetico, intrecciato di predizioni e rivelazioni, che porta a "vedere" attraverso l'ascolto un mondo profondamente trasfigurato dalla percezione del sovrannaturale. La voce di un Medioevo in cui ogni aspetto della realtà sensibile diventa perlopiù segno evidente che rimanda a una dimensione superiore, di ordine spirituale: all'Origine assoluta di ogni cosa.
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