giovedì 18 agosto 2011
XXI DOMENICA
Tempo ordinario - Anno A

In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell'uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli» (...)

Voi chi dite che io sia? Anzi, la domanda è preceduta da un «ma»: Ma voi... come se i Dodici, e con loro i cristiani tutti, fossero diversi, non appiattiti sul pensiero dominante, gente che non parla mai per sentito dire.
Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente. Figlio: nella Bibbia «figlio» è un termine tecnico che indica uno che compie le opere del padre, uno che fa ciò che Dio fa, che prolunga nella sua vita un'altra vita. Figlio del Vivente: tu porti Dio qui, fra noi; fai vedere e toccare il Dio sorgente della vita, tutt'uno con la vita, intrecciato ad essa. Pietro lo ha visto, ha visto Gesù passare nella vita come donatore di più vita: da chi mai andremo? Tu solo hai parole che fanno viva finalmente la vita.
La domanda di Gesù arriva oggi fino a me: Ma tu, chi dici che io sia? Non chiede: cosa hai imparato da me? Qual è il riassunto del mio insegnamento? Ma: Io chi sono per te? Cosa porto io a te, cosa immetto nella tua vita? E non c'è risposta nelle parole d'altri. Non servono libri o catechismi, studi o letture. Chi sei per me Gesù? Per me tu sei vita. E il nome della vita è gioia libertà e pienezza. Tu sei vita, che è forza, coraggio e capacità di risorgere dalle cadute. Vita che non finisce mai, eternità. «Prima di conoscere te io non esistevo» (Ilario di Poitiers). Più Dio in me equivale a più io.
E mi accorgo che Cristo non è ciò che dico di lui, ma ciò che di Lui brucia in me. La verità non è una formula, è ciò che arde dentro, scalda il cuore e muove la vita. Tu sei roccia e su questa roccia fonderò la mia chiesa; a te darò le chiavi del regno. Pietro e, secondo la tradizione, i suoi successori, sono roccia nella misura in cui continuano ad annunciare quell'unica parola: «Cristo è il Figlio del Dio vivente». Pietro è roccia per la Chiesa e per l'umanità nella misura in cui trasmette che Dio è amore, che la sua casa è ogni uomo; che Cristo, crocifisso, è ora vivo, possibilità di una vita buona, bella e beata per l'intera umanità. Pietro è chiave nella misura in cui apre porte e strade che ci portino gli uni verso gli altri e insieme verso Dio. La benedizione di Gesù a Pietro (beato te, Simone!) raggiunge ogni discepolo: Felice sei tu, se la tua vita ha trovato Cristo, la roccia. Anche tu sei pietra viva, con te edifico la mia casa; anche tu sei chiave.
Sacerdozio comune dei credenti: essere roccia che dà sicurezza, stabilità e senso anche ad altri; essere chiave che spalanca le porte belle di Dio e la vita in pienezza.
Tutti possiamo passare nel mondo come strumenti di solidità e di apertura, garantendo: Tu crederai o non crederai, come vuoi. Ma io terrò Dio accanto a te (M. Delbrel).
(Letture: Isaia 22,19-23; Salmo 137; Romani 11,33-36; Matteo 16,13-20)
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