Così vero, così finto: l’inganno della fotografia non va in vacanza
venerdì 17 aprile 2015
​L’incontro fra estetica e realtà non è mai stato facile. Quando riesce è perché lo stile rivela qualcosa di inaspettato, che non è mai tanto bello o tanto brutto come si credeva. Ma in un arte “realistica” come la fotografia, fondata sulla riproduzione tecnica, che cos’è lo stile? È una manipolazione tecnica della realtà visibile sottratta all’esperienza di chi guarda: una realtà che viene resa artificiosamente più bella o più brutta per creare sensazioni fittizie. Sfoglio il numero speciale di “Newsweek” pubblicato con il titolo 101 Dream Destinations. The Greatest Holidays in the World”  (“101 destinazioni da sogno: migliori vacanze del mondo”). L’ho comprato come una raccolta di documenti fotografici sui più interessanti luoghi del pianeta. Ma mi rendo subito conto che adescato da una promessa di realtà sono scivolato effettivamente in un sogno. Ciò che mi viene offerto è una fantasticheria costruita con frammenti di realtà. Vacanze meravigliose, uniche, indimenticabili, che non farò mai. Non solo perché costano troppo, ma perché la mia stessa curiosità fantasticante è di molto inferiore all’opulenta offerta visiva contenuta in queste 100 foto.Una coda di balena che emerge dall’acqua nelle vicinanze di un iceberg, pesanti stalattiti di ghiaccio sul lago Bajkal, una folla di nudi asceti indu che si gettano nelle acque purificatrici del sacro Gange, un gruppo di tigri in meditazione o in allerta nella pianura del Rajasthan, le onde gigantesche di una bufera sull’isola di Vancouver, le cascate del lago Vittoria, per non parlare di elefanti, zebre, giraffe, orsi polari, squali, pinguini, luoghi di ritiro in Nepal, fiabesche torri blu a Baku, osservatori astronomici del deserto di Atacama.Tutto vero? Non so se crederci. Tutto finto? Neppure. L’estetica fotografica spinta al massimo rende le cose metà vere e metà false. È un’estetica del lusso e del “consumo vistoso”. L’intero mondo pubblicizzato come spettacolo, vacanza esclusiva, emozione indimenticabile, massimo comfort e detta di esperienza. Perché la verità di queste foto sa tanto di bugia? Tutto ciò che è esclusivo è più irreale e noioso, più nauseante di ciò che è comune.
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