Chiesa e omosessualità in Rete: le parole, le persone, il rispetto
venerdì 25 maggio 2018
A valle della Giornata internazionale contro l'omofobia, che si è celebrata il 17 maggio, la blogosfera ecclesiale ha intensificato i post che quotidianamente incrociano il tema “fede – omosessualità – Chiesa”: negli ultimi giorni, sui siti che frequento, ne ho contati uno ogni dieci. Si tratta di una questione sulla quale la polarizzazione è assai forte, e come capita spesso in questi casi la scelta stessa delle parole con le quali vengono definite le persone di cui ci si occupa consente ai lettori/interlocutori di intuire da quale punto di vista le si guarda.
Usato da papa Francesco nella celeberrima risposta alla domanda di una giornalista, sul volo di ritorno da Rio de Janeiro a Roma (luglio 2013), il termine “gay” sembra quello scelto nel dibattito intraecclesiale quando non si ritiene necessario prendere le distanze dal linguaggio della comunicazione popolare, che lo utilizza di preferenza. Parlare di “sodomiti”, come accade abitualmente nell'area antimoderna, mette immediatamente e aspramente in chiaro la convinzione che la Scrittura (l'espressione, in traduzione italiana, si trova nel corpus paolino) non consenta alcuna indulgenza verso la pratica omosessuale. “Omosessuali” rimane il termine preferito quando si vuole rimanere aderenti all'impostazione fatta propria sin qui dal magistero (Catechismo della Chiesa cattolica in primis), che invece identifica problematicamente ciò che chiama “cultura gay”. Usare “Lgbt”, come sottolinea monsignor Zuppi nella prefazione all'edizione italiana del libro di padre Martin “Un ponte da costruire”, pubblicata anche qui su “Avvenire” ( tinyurl.com/y8vskchf ), può essere fatto «senza alcuna intenzione ideologica, ma solamente con la volontà di indicarle con il nome che queste stesse comunità si sono date». Il punto, come sottolinea lo stesso monsignor Zuppi, è «avviare una comunicazione rispettosa». Il modo potrebbe essere scegliere l'espressione che ognuno di noi, faccia a faccia con gli amici e conoscenti omosessuali che certamente ha, pronuncerebbe sapendo di non mancare loro di rispetto.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: