Caso Moro, le verità in serie di Bellocchio
mercoledì 16 novembre 2022
È stata fatta una scelta particolare per la messa in onda su Rai 1 della miniserie in sei episodi, Esterno notte, dedicata al sequestro di Aldo Moro: tre prime serate in questa settimana (lunedì, martedì e giovedì). Una decisione probabilmente suggerita dalla voracità con cui ormai i telespettatori seguono le serie televisive, pronti a guardare anche tutti gli episodi uno dietro l’altro. Altra scelta particolare è stata fatta dal regista Marco Bellocchio, che ha deciso, firmando la sua prima serie tv, di raccontare i 55 giorni di prigionia (16 marzo - 9 maggio 1978) dell’allora presidente della Dc dal punto di vista di alcuni tra protagonisti e vittime di quella tragica vicenda (il Ministro dell’interno, il partito, il Papa, la famiglia…), ovvero dall’esterno, come dice il titolo. Bellocchio, nel 2003, con il film Buongiorno, notte, (tra l’altro disponibile su RaiPlay come Esterno notte) aveva invece riletto il caso dall’interno, attraverso gli occhi di Chiara, terrorista chiamata a prendere parte al sequestro dello statista e nel contempo cercare di vivere un’esistenza «normale». Il regista amplia così la rilettura di una delle pagine più cupe della nostra storia recente realizzando una sorta di affresco umano e psicologico di coloro che in modo e per motivi diversi sono rimasti coinvolti nella vicenda. Ciò non toglie che Bellocchio, anche attraverso l’inserimento di scene visionarie (come quella di Moro che porta la croce davanti allo schieramento dei notabili democristiani) fornisca una sua interpretazione dei fatti e non risparmi critiche a chi allora era appunto al potere. Lo fa anche con la scelta di proporre alcuni personaggi a mo’ di maschera (uno su tutti Andreotti) e altri con forte realismo, a partire dallo stesso Moro perfettamente interpretato da Fabrizio Gifuni. © riproduzione riservata
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