Cardinal Martini, il buon profeta
venerdì 2 settembre 2022
Nel decimo anniversario della morte del cardinale Martini, avvenuta il 31 agosto 2012, Rai Storia ha riproposto mercoledì sera una puntata di Italiani, condotta da Paolo Mieli, incentrata sul documentario Carlo Maria Martini, profeta del Novecento di Antonio Pillosio e Giuseppe Sangiorgi. Nell'introdurla Mieli afferma che «Martini è stato importante come un Papa, il punto di riferimento non solo della diocesi di Milano, ma in qualche modo dell'Italia intera». Numerose poi le testimonianze di religiosi e laici proposte dal documentario per tratteggiare il ricordo di un protagonista indiscusso della storia della Chiesa italiana degli ultimi quarant'anni, l'eredità della sua attività di raffinato teologo e insigne biblista, la memoria della sua figura carismatica di vescovo che aveva scelto il dialogo quale strumento per l'azione pastorale. Un'antologia che recupera anche brani di precedenti interviste tra cui quella allo stesso Martini, realizzata da Luigi Bizzarri nel 2005, in cui l'Arcivescovo ormai emerito ricorda l'imprevista nomina nel dicembre 1979: «Quando fui nominato arcivescovo di Milano da Giovanni Paolo II – racconta – non avevo la minima idea di cosa volesse dire fare il vescovo, anche perché i gesuiti fanno il voto di non diventarlo. Per cui ho solo obbedito al Papa». In quanto al dialogo e alla “Cattedra del non credente” creata in diocesi per capire cosa pensa di Dio un non credente, Martini ribadisce che «alle persone non si deve chiedere se credono o non credono, ma se sono pensanti o non pensanti». Bella, tra le altre, la testimonianza del confratello Bartolomeo Sorge il quale afferma che Martini era un profeta e che il suo sogno, il suo ideale di Chiesa, si è avverato con papa Francesco di cui non ha fatto in tempo a vedere la salita al Soglio pontificio.
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