Boing, il pazzo bosco tra tv e videogioco
venerdì 6 ottobre 2023
I figli che una volta tanto dirigono madri e padri. Succede in Wild things: il bosco dei più pazzi, il programma in onda per la seconda stagione su Boing (canale 40 del digitale terrestre) il mercoledì alle 19,40. Ovviamente si tratta di un gioco, di un game show, in cui i protagonisti sono quattro ragazzini tra i 10 e i 12 anni, ciascuno in coppia con uno dei loro genitori ingabbiato e camuffato dentro un pupazzo, o meglio un «più-pazzo» a forma di un animale del bosco (il cervo, il tasso, lo scoiattolo, il gufo…) all’interno del quale non si vede nulla, si può solo ascoltare e parlare. Quattro giochi, simil «senza frontiere» in versione più casalinga, caratterizzano ogni puntata. In quasi tutti, i quattro ragazzini devono dirigere i loro genitori che goffamente si muovono dentro agli ingombrati mascheroni. Ogni manche permette l’accumulo di punti per scalare la classifica e aggiudicarsi il premio finale: un soggiorno avventura nel più grande villaggio sugli alberi d’Italia, sulle Dolomiti, in Friuli-Venezia Giulia. A dirigere e commentare il tutto, il duo dei PanPers, ovvero Andrea Pisani e Luca Peracino, che negli ultimi tempi abbiamo visto in più programmi (da Only fun-Comico show su Nove a Fake show su Rai 2) senza mai entusiasmarci. Qui, bisogna dire la verità, trovano una loro dimensione in veste di ranger di un fantomatico bosco e di telecronisti delle disavventure dei concorrenti. Ma il programma, in sé anche piacevole, rimanda astutamente al videogioco sul sito di Boing dove si ritrovano in versione animata gli stessi «più-pazzi», ma anche altri videogiochi. È un modo, insomma, per coinvolge i telespettatori in erba in un sistema articolato di rimandi tra tv e computer e viceversa, che finisce per limitare la fantasia del bambino, anche perché il videogioco e la stessa televisione sono pur sempre un surrogato del gioco libero vero e proprio. © riproduzione riservata
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