Assegno Inail rivalutato per le morti sul lavoro
martedì 19 settembre 2023
Difficile aggiungere altro all’unanime indignazione per le morti sul lavoro che ancora riempiono la cronaca quotidiana. Meritano invece ammirazione le iniziative spontanee di amici, colleghi o semplici cittadini, di raccogliere fondi per le prime necessità di “chi resta”, la moglie, i figli, i parenti, improvvisamente privati del reddito essenziale del lavoratore deceduto. Pur freddamente, anche la previdenza tiene in alto conto le conseguenze della morte del lavoratore, con specifiche tutele economiche per i familiari superstiti. E con una strana coincidenza con gli infortuni mortali avvenuti nelle ultime settimane, l’Inail ha comunicato (circ. 40 del 12 settembre) la rivalutazione annuale, come calcolata dall’Istat, delle prestazioni economiche previste nei casi di incidenti nei diversi settori lavorativi. Tutte con effetti dal 1° luglio 2023. Ai familiari superstiti del lavoratore deceduto a causa di infortunio o di malattia professionale spetta ora un assegno una tantum di 11.612,926 euro, con un aumento dell’8,1% sul 2022, e non soggetto a Irpef. L’importo è unico nei tre settori dell’assicurazione infortuni (industria, navigazione, agricoltura). Diretti interessati all’una tantum sono il coniuge, la persona unita civile, i figli minori e studenti. In mancanza di questi, intervengono, se erano a carico del deceduto, i genitori, i fratelli e le sorelle. L’assegno è liquidato dietro domanda (con raccomandata o Pec, o tramite un ente di patronato) di uno solo degli interessati ma indicando tutti i superstiti che ne hanno diritto e gli estremi per il pagamento. La richiesta deve pervenire alla sede territoriale dell’Inail individuata con riferimento al domicilio del lavoratore deceduto. In caso di risposta negativa degli uffici non è previsto il ricorso amministrativo ma solo un ricorso al giudice ordinario, sapendo però che l’eventuale contenzioso giudiziario è tutto a carico dello stesso Inail. Se il lavoratore era assicurato all’Inail, è prevista insieme all’una tantum anche un anticipo della rendita ai superstiti pari a tre mensilità dell’importo annuo calcolato sul minimale di legge. Secondo il diritto, l’Istituto Infortuni può esercitare una rivalsa (surroga) su chi ha commesso il fatto illecito o il reato, da cui è poi derivato l’obbligo per l’ente di dover liquidare la prestazione economica. © riproduzione riservata
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