sabato 15 settembre 2007
Il segno che non si ama più lo si ha quando i sacrifici cominciano a costare; il segno che si ama poco lo si ha quando ci si accorge di farne.

Ci sono alcuni segni inequivocabili per verificare l'autenticità di un amore o di un'amicizia. Uno di questi lo segnala il Duca di Lévis, autore moralista francese, nella sua raccolta di Massime, precetti e riflessioni a cui oggi abbiamo attinto. Certo, ce ne sono anche altri: ad esempio, uno scrittore affermava che quando due innamorati cominciano a spiegarsi e a giustificarsi è segno che stanno lasciandosi.
Ma è indubbio che è l'egoismo, quando ritorna ad affiorare in modo prepotente, l'indizio che l'amore sta regredendo. Se senti il peso di quel che fai per l'altro, se inizi a calcolare quanto dai e quanto ricevi, se ti accorgi di essere in credito di bene nei confronti dell'altra persona, allora si ha il segno netto che è cominciato il declino dell'amore.


Una madre o un padre, se sono veramente tali, non avvertono la fatica di un lavoro stressante, di veglie e di sacrifici vari quando li compiono per il loro figlio. La caratteristica fondamentale dell'amore è la gratuità, non si ammette l'interesse o il calcolo; non si attende ricompensa e neppure gratitudine, perché per la persona amata tu vuoi solo il suo bene e la sua felicità. La società contemporanea, che è decisamente più egoista, ci ha disabituato al gratuito puro, al dare senza richiedere in cambio, al sacrificio di sé per amore. È per questo che non conosce la verità di quella frase di Gesù, riferita da Paolo: «C'è più gioia nel dare che nel ricevere» (Atti 20, 35).
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