Amazzonia in tv, per capire il disastro
martedì 27 agosto 2019
Anche il Papa, domenica al termine dell'Angelus, ha manifestato la sua preoccupazione e quella del mondo intero per i vasti incendi che si sono sviluppati in Amazzonia. «Preghiamo – ha detto – perché, con l'impegno di tutti, siano domati al più presto. Quel polmone di foreste è vitale per il nostro pianeta». Le immagini arrivate dallo spazio attraverso i satelliti dell'Agenzia spaziale europea e della Nasa hanno offerto una visione inquietante sulla vastità delle aree avvolte dal fuoco. Nei giorni scorsi le agenzie di stampa parlavano di fiamme che in un minuto divorano spazi analoghi a tre campi da calcio. La foresta pluviale più grande della Terra sta andando a fuoco e in questo modo si rischia di perdere il venti per cento della produzione di ossigeno del pianeta e il dieci per cento della biodiversità mondiale. Ma non solo: la perdita della foresta amazzonica mette a rischio la sopravvivenza di molte popolazioni indigene. Bene pertanto ha fatto National Geographic Wild (canale 409 di Sky) che per tenere alta l'attenzione e far conoscere cosa significhi quel territorio per il mondo intero ha proposto, domenica scorsa alle 20.00, il documentario Amazzonia selvaggia: due episodi per esplorare il cuore verde del mondo e per spiegare le straordinarie relazioni che si sono sviluppate tra le piante e gli animali che abitano uno degli ecosistemi naturali pilastro degli equilibri climatici. Lo speciale mostra da vicino le creature che popolano l'Amazzonia, descrivendo il ruolo fondamentale che svolge la foresta nel contrastare il riscaldamento globale. Lo stile è quello di National Geographic. La bellezza delle immagini è fuori discussione, con l'effetto di aumentare il rimpianto oltre alla preoccupazione per ciò che c'era e ora in parte non c'è più. Senza la regione amazzonica, infatti, si rischierebbe di perdere circa un quinto delle risorse di acqua del mondo e un numero pari a quasi sette milioni di chilometri quadrati di territori boschivi. Il documentario denuncia anche il fenomeno illegale della deforestazione che, oggi più che mai con i queimadas, gli incendi appiccati dai contadini per sottrarre terra alla foresta e ricavare campi coltivabili, sta procurando perdite incalcolabili.
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