Agricoltori pessimisti sul settore
sabato 20 settembre 2003
Gli agricoltori vedono il loro settore negativamente. Proprio così, chi nei campi ci mette davvero mano, non nutre molte speranze sul futuro della propria attività. Si tratta di un segnale sconfortante, che arriva in parallelo con le indicazioni (in diminuzione del Pil agricolo) e dopo la frattura, consumatasi a Cancun, nell'intero mondo agricolo internazionale. A dare una indicazione di come la pensano gli agricoltori italiani su loro stessi, è stato l'Ismea (l'Istituto per gli studi sui mercati agricoli) attraverso una indagine sull'andamento economico e sulle aspettative, condotta su tremila aziende di recente costituzione. Il 60% degli intervistati ha visto un peggioramento nell'ultima annata agraria, a fronte del 13% che ha parlato, invece, di miglioramento. In particolare - sottolinea l'indagine - i comparti più colpiti sono stati quello dei bovini da latte e delle piante industriali, mentre risultano positivi i giudizi espressi dagli operatori attivi nella cerealicoltura e olivicoltura. Nell'ultimo anno, appare stagnante pure l'occupazione: solo il 4% delle aziende intervistate afferma di aver incrementato il personale fisso che risulta, invece, invariato per l'85% delle imprese. Al contrario, discreti aumenti dell'occupazione si riscontrano nelle aziende più grandi, specialmente nei settori della viticoltura, olivicoltura e frutticoltura. In tema di investimenti, il 70% delle aziende agricole dichiara di non averne effettuati. Un dato, quest'ultimo, che va di pari passo con un parametro generale rilevato da Ismea. Riguardo al futuro, infatti, il 60% degli intervistati dichiara di sentirsi poco o per nulla fiducioso, mentre risultano lievemente più rosee le prospettive per le aziende localizzate nelle isole. I settori per i quali prevalgono aspettative negative sono quello delle piante industriali e gli allevamenti di piccole dimensioni, mentre si prospetta più positivo il futuro delle grandi aziende operanti nella viticoltura, olivicoltura, frutticoltura e floricoltura. Ma, è interessante notare che sono le piccole imprese a prevalere nelle indicazioni di miglioramento. Insomma, come sarà il mondo agricolo che verrà? Difficile dirlo, ma sicuramente - per gli agricoltori - sembrano prevalere i problemi rispetto alle soluzioni, gli interrogativi rispetto alle risposte chiare. In effetti, gli agricoltori hanno di fronte agli occhi un orizzonte incerto anche per il resto dell'economia: non possiamo chiedere loro di essere ottimisti più della media dei loro colleghi imprenditori.
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