C’è un prima e un dopo nella vita di Alfonsina. Prima dell’incidente, quando ancora poteva lavorare ed essere indipendente. E un dopo di malattia e di miseria. Lei ha 65 anni e la sua storia ci è stata presentata dal parroco di una città del Sud Italia. Alfonsina due anni fa è stata investita da un automobilista che non si è fermato a prestare soccorso. Lei ha riportato fratture in varie parti del corpo che le hanno lasciato difficoltà serie a camminare, dolori diffusi e problemi neurologici invalidanti. Ma poiché non è stato possibile rintracciare il responsabile, Alfonsina non ha avuto alcun risarcimento. Da quel momento in poi è stato l’abisso: non solo ha dovuto spendere somme importanti per curarsi, ma ha anche perso il lavoro, peraltro precario e irregolare. Poiché non poteva più pagare l’affitto, ha infine dovuto lasciare la casa. Ora vive insieme a un figlio sposato che ha due bambini piccoli e che è precario della scuola e viene chiamato solo per brevi supplenze. Il parroco che ha scritto a “La Voce di chi non ha voce” spiega che il giovane, benché ben disposto e affettuoso con la madre, non se ne può fare carico e anzi, c’è il rischio concreto di uno sfratto anche per la sua famiglia, perché non sempre si riescono a pagare le rate dell’affitto. «Faccio appello al vostro buon cuore – conclude il sacerdote – e vi chiedo di aiutare queste persone in grave difficoltà». Per sostenere Alfonsina e la sua famiglia si può versare un contributo, anche piccolo, sul conto corrente intestato a Fondazione Avvenire ETS (IBAN: IT97T0503401741000000020758). Le donazioni liberali alla Fondazione Avvenire ETS possono essere dedotte in sede di dichiarazione dei redditi.
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